LODO MONDADORI/ Berlusconi potrebbe cedere le quote del Milan
Dopo la sentenza della Corte d’Appello sul lodo Mondadori, che obbliga Fininvest a risarcire la Cir con 560 milioni di euro, Berlusconi non si è ancora espresso ufficialmente.

L’umore del Cavaliere è nero. Dopo la sentenza della Corte d’Appello sul lodo Mondadori, che obbliga Fininvest a risarcire la Cir di De Benedetti con 560 milioni di euro, il presidente del Consiglio si è trincerato a riflettere nella sua villa in Sardegna e non si è ancora espresso ufficialmente. Avrebbe, sinora, incontrato solamente i suoi figli e alcuni amministratori della sue aziende, oltre a qualche fedelissimo, e avrebbe spiegato loro che le risorse finanziarie per ottemperare alla sentenza ci sono. Deriveranno, sembra, da utili non distribuiti e da liquidità pregresse. L’esborso quindi, benché provocherà un danno oggettivo al suo impero, sarà sostenibile. Berlusconi, inoltre, si sarebbe detto furioso per il fatto che con i suoi soldi il Pd si finanzierà la prossima campagna elettorale, dal momento che il beneficiario della sentenza, De Benedetti, è noto per essersi dichiarato la “tessera numero uno”. Intanto, a quanto riferisce La Repubblica, sembra che il premier abbia preso in considerazione l’idea di disfarsi del Milan, per far fronte in maniera più agevole al pagamento dei 560 milioni. L’idea sarebbe quella di vendere le proprie quote adesso che il club ha vinto lo scudetto e, quindi, è più appetibile. Berlusconi ne rimarrebbe il presidente onorario, ma il 51 per cento finirebbe in mano ad un magnate russo.
In ogni caso, i legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini in testa, sono al lavoro per ottenere la sospensione dell’esecutorietà dalla pena, in ragione dei gravi danni che subirebbero le aziende del premier.
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