SE NON ORA QUANDO/ Turco, Bindi, Camusso per la prima giornata di lavori. Oggi le conclusioni con Cristina Comencini

- La Redazione

Se non ora quando. Turco, Bindi, Camusso per la prima giornata di lavori della manifestazione delle donne che si conclude con un flash mob. Oggi le conclusioni con Cristina Comencini

Camusso_SusannaR400 Susanna Camusso (Foto Imagoeconomica)

Un flash mob di bolle di sapone che si alzano verso il cielo: così si è conclusa ieri sera la prima giornata della manifestazione delle donne “Se non ora quando?”. Da piazza del Campo di Siena si leva un grido in risposta alla domanda di Primo Levi che dà il titolo al raduno: “Adesso!”. Quindi girotondi nella conchiglia della famosa piazza toscana.
La manifestazione aveva preso l’avvio in piazza Sant’Agostino con un dibattito che ha visto protagoniste donne del mondo della politica, della cultura, dell’Università: da Cristina Comencini a Francesca Izzo, da Livia Turco a Rosy Bindi, Flavia Perina, la leader della Cgil Susanna Camusso, Giulia Bongiorno.
Tra danze, palloncini rosa e band musicale, si sono messi a tema le questioni più importanti che riguardano le donne, nel lavoro, nella politica, nella vita famigliare. Un movimento che si presenta come aperto ed eterogeneo e che vuole rimanere tale, senza trasformarsi in un partito, ma di cui resta innegabile una larga appartenenza a sinistra. Cui si aggiungono le donne “contro Berlusconi”, le finiane capeggiate da Giulia Bongiorno. Anche se le sostenitrici insistono sull’indipendenza dei loro orizzonti politici: “Questo è un movimento che ha fatto un patto generazionale e che contiene molti elementi di novità – spiega la regista Cristina Comencini – facciamo politica, ci rivolgiamo alla politica allargando gli orizzonti, parlando di cultura. Vogliamo dare un’agenda alla politica non per le donne ma che metta le donne al centro della politica”.
È Francesca Izzo, docente all’università Orientale di Napoli, a insistere sul tema della diversità e apertura del movimento “Se non ora quando”: “Questo movimento è animato da una fortissima voglia di stare insieme. Non diventeremo mai un partito perché la nostra forza è un movimento accogliente ed eterogeneo che sa far stare insieme le diversità”.

Lavoro, maternità, uso del corpo delle donne sono i temi al centro del dibattito. “Meno della metà sono quelle che lavorano e al Sud questa percentuale scende persino a un terzo – dice la direttrice Linda Laura Sabbadini – a parità di titolo di studio guadagnano di meno, fanno lavori più precari”. Maternità e uso del corpo delle donne sono gli altri due temi all’ordine del giorno per un confronto fatto di tante voci.
Oggi la seconda giornata della manifestazione inizia con un rapporto su quanto è stato discusso ieri, a seguire una proposta per dare struttura alla rete delle donne italiane. I 120 comitati nazionali che prendono parte alla manifestazione si confronteranno poi in un dibattito sulle differenze per le donne tra Nord e Sud Italia, il lavoro delle donne, la società e il futuro del Paese. A concludere la manifestazione il discorso finale della regista Cristina Comencini.







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