Il plico del censimento 2011, il 15esimo dell’era Istat, istituto di rilevazione dati nato nel 1926, sta arrivando nelle case degli italiani. Si tratta del censimento nazionale della popolazione italiana, l’ultimo dei quali era stato indetto dieci anni fa, una voluminosa serie di fogli da compilare attentamente. Andando sul sito ufficiale dell’Istat, infatti apparirà una sorta di conto alla rovescia, dall’aspetto in realtà un po’ inquietante: i giorni, le ore, i minuti e i secondi che mancano. Che mancano a che cosa? All’inizio ufficiale del censimento stesso che è previsto per la data del prossimo 9 ottobre. Le modalità di compilazione dei moduli sono due: o sul cartaceo, consegnandolo in un ufficio postale a scelta o nei centri comunali di raccolta, o online direttamente sul sito dell’Istat, che è la novità di quest’anno. Come sottolinea l’ente, un censimento ha una importanza notevole per capire come cambia una nazione e addirittura, “per orientare le politiche economiche”. La spedizione a casa è cominciata il 12 settembre e andrà avanti fino al 22 ottobre; dal 7 ottobre nei vari territori comunali apriranno dei “census point” in cui sarà possibile chiedere informazioni sul complimento stesso mentre dal primo ottobre sarà disponibile un numero verde (800-069-701). Esistono poi due tipi di questionario: nei comuni di dimensioni cosiddette “minori” sarà distribuita la versione completa, quella da 84 domande; in tutti gli altri comuni a un campione selezionato di famiglie verrà consegnato il questionario completo mentre tutti gli altri riceveranno la versione ridotta con solo 35 quesiti. Tutto bene dunque? Non proprio. Perché il sito ufficiale dell’Istat si dimentica di specificare una cosa decisamente importante: è obbligatorio compilare il questionario e chi non lo fa andrà incontro a multe che variano dai duecento ai duemila euro. IlSussidiario.net, insospettito da una notizia che circolava sulla Rete, ha voluto verificare chiamando direttamente l’ufficio stampa dell’Istat che ha confermato. Non solo.
Si rischia anche di essere cancellati dai registri dell’anagrafe e in tal caso non sarà più possibile votare o rifare la carta di identità. Quindi attenzione: non spaventatevi davanti alla mole di domanda e sottoponetevi: servirà al bene dell’Italia, ma vi eviterà anche una bella multa e un sacco di problemi.