Sembra essere giunto al termine il mistero che aveva visto nelle scorse settimane il direttore del TG1 indagato e perquisito nel suo studio di Saxa Rubra dagli uomini della Guardia di Finanza. La vicenda aveva visto lo scontro fra Minzolini e Globalist, un network indipendente, che aveva dato per primo la notizia, subito smentita dall’interessato nell’editoriale delle 20: «Oggi non mi ha fatto visita nemmeno il barista per il caffè». Le illazioni che nelle scorse settimane si sono moltiplicate, di cui le più malevoli avrebbero addirittura voluto Minzolini coinvolto nel giro di escort che ruota attorno al premier, avevano collegato la vicenda con l’indagine per peculato d’uso della carta aziendale a carico del direttore. Tuttavia, tale vicenda, si è conclusa, con la chiusura delle indagini e l’attesa della decisione di rinviare o meno il direttore a giudizio. A far luce sul caso è l’avvocato Domenico D’Amati, legale di Tiziana Ferrario, che spiega che le fiamme gialle si sono recate oggi agli studi di Saxa Rubra per acquisire informazioni sul mancato reintegro della giornalista alla conduzione del Tg1.
Nell’aprile del 2010 il direttore del telegiornale aveva deciso di sostituire, oltre alla giornalista, anche Piero Damosso e Paolo Di Giannantonio. «La nostra redazione non era mai scesa così in basso, al Tg1 si sta consumando un disastro», era stata la reazione indignata della Ferrario, affissa sulla bacheca della redazione. Il 29 dicembre 2010 il Tribunale del Lavoro di Roma aveva propeso per il reintegro coatto. L’8 marzo di quest’anno lo steso Tribunale aveva, invece, respinto un ricorso della Rai contro la precedente decisione. «Il più bel regalo per l’ 8 marzo, dopo mesi di dolorosa umiliazione e solitudine», aveva dichiarato la Ferrario. «Lei festeggia, ma sicuramente saranno in lutto le giovani potenziali conduttrici cui ha impedito di avere una carriera restando incollata a quella poltrona per 28 anni», era stato, invece, il commento di Minzolini.
Minzolini si ritrova dunque ad essere indagato dalla procura per abuso d’ufficio e per mancato adempimento di un’ordinanza del tribunale.
Si è detto, tuttavia, tranquillo e ha commentato: «Rispetto al clamore suscitato, questa vicenda è una boiata pazzesca». Il presidente del Cda della Rai, Paolo Garimberti, dal canto suo tace. E si rifiuta di rilasciare dichiarazioni in merito all’episodio. Anche se, in un altro contesto, si è detto decisamente preoccupato per il calo di ascolti del Tg della rete ammiraglia della Rai. Garimberti, infatti, ha lamentato i recenti ascolti, analoghi a quelli del Tg3. A chi gli ha fatto notare la concorrenza della Champions League e di Mentana che intervista Valter Lavitola, si è limitato a rispondere che non sono elementi sufficienti a giustificare il calo di ascolti.