L’ex agente dei vip Lele Mora ha accusato nella mattinata di ieri un malore, dopo il quale è stato immediatamente trasferito presso l’ospedale San Paolo di Milano per i necessari accertamenti. Al momento le sue condizioni sono stabili e i medici non si dicono preoccupati, ma già da tempo Mora fa sapere di stare vivendo in carcere in condizioni insostenibili: la mancata scarcerazione ha poi dato l’ennesimo colpo a Mora, che sembra abbia già perso oltre 20 chilogrammi di peso. L’uomo, arrestato tempo fa per bancarotta fraudolenta, soffre di diabete e ipertensione e i sui avvocati, Luca Giuliante e Nicola Avanzi, nonostante abbiano presentato un’istanza di scarcerazione per lo stato di salute non compatibile con la vita in carcere e una situazione psicologica molto grave, se la sono vista rifiutare dal Gip di Milano, il quale ha deciso che Mora, almeno per il momento, deve restare in carcere. I pm di Milano Eugenio Fusco e Massimiliano Carducci, sempre su istanza dei difensori, hanno acconsentito che il talent scout venisse visitato dai suoi medici in carcere, ma questo non ne ha evitato il ricovero. L’uomo continua nonostante tutto a proclamare la sua innocenza e ora i medici preferiscono tenerlo ancora sotto controllo prima di farlo trasferire nuovamente alla struttura penitenziaria di Opera. Molti i personaggi pubblici vicini a lui in questo momento difficile, a partire proprio da Fabrizio Corona che, dopo la notizia dell’arresto dell’ex agente, pubblicò una lettera in cui chiese di perdonarlo per tutti i problemi avuti in passato. Ammonta a oltre otto milioni di euro la cifra che Mora avrebbe distratto dalle casse della società fallita lo scorso giugno, la Lm Management, e per il giudice ora sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, di fuga, visto che l’impresario vive tra Milano e Lugano e anche un rischio di reiterazione del reato. Lele Mora è stato arrestato nei suoi uffici di viale Monza a Milano e secondo l’accusa, avrebbe distratto 3 milioni e 381 mila euro attraverso fatture per operazioni inesistenti, soldi che venivano poi retrocessi in contanti.
Inoltre avrebbe distratto, secondo la ricostruzione degli inquirenti, oltre 5 milioni che sono stati poi versati a Diana Immobiliare, altra società della holding del talentscout dichiarata fallita, e impiegati per acquistare case a Milano e nella Costa Smeralda intestate alla stessa Diana Immobiliare.