In sogno ho sognato – scriveva Romano Levi sulle sue etichette di grappa – e ancora ne conservo una che mi dedicò nell’autunno del 1993, commovente: “A Paolo, pane e sale dell’amicizia”. Comunque io ieri sera ho sognato davvero a occhi aperti, quando ho accettato di andare alla Galleria del Corso, dove un personaggio come Sergio Menegazzo, veneto, inaugurava il suo Eat’s Store di Milano. Il primo, clamoroso, lo ha aperto a Conegliano Veneto; il suo secondo è qui, presso il caffè Excelsior di Milano, disseminato su tre piani. Insomma è un posto dove precipitarsi, perché su quei tre piani c’è tutto il meglio che possiate immaginare. Ma perché ho sognato ? Bè, non è da tutti i giorni vedere il frutto del proprio lavoro di ricerca (Il Golosario) in mostra.
Entri e subito dopo il bar c’è un corner coi cioccolati straordinari di Paul de Bondt, scendi al primo semi piano e ti accoglie un’enoteca con il meglio dei vini italiani e mondiali, molti anche con le Triple A. Poi guardi fra i prodotti e scopri che c’è proprio tutto della tua predilezione: dall’acqua Lauretana all’olio dei monaci di Siloe in Maremma, dalla pasta di Aldo, che scoprii ancor prima che iniziasse a commercializzarla ai sommi liquori di Capovilla, al quale ieri ho stretto la mano con ammirazione. E poi le specialità di Primitivizia, le uova di Paolo Parisi, i succhi di frutta di Khol, tutte le migliori paste, gli oli (anche quello di Vicopisano), i formaggi, i dolci. Ci sono le isole bistrot, sia a pranzo e sia a cena dove tutti questi prodotti si possono assaggiare: dal pesce alla carne fino ad una teoria di 40 vini a bicchiere. Un cuoco provetto come Matteo Gelmini, sovrintende alla cena che è più ricca delle proposte del mezzodì. Tutto questo, vissuto e raccontato attraverso un design accattivante che richiama alle botteghe artigianali (della frutta e verdura, del pane, della macelleria e salumeria, della pescheria) nel nome dell’essenzialità e del minimalismo. Pensate che il reparto gastronomia ha previsto anche la consegna a domicilio, in ufficio.
Bè un sogno che mi ha aperto anche ad alcune riflessioni. La prima è sul valore del Golosario, che anche senza essere nominato nei comunicati stampa, mi sembra la prima pietra di conoscenza di certi prodotti, anche se poi Sergio è un vero appassionato e ci ha messo del suo. La seconda riflessione è su questo store del gusto che segue l’onda di esperienze in uso in altre capitali europee. Eat’s in qualche modo fa il verso a Eataly, anche se per alcuni aspetti hanno delle differenze sostanziali. Non so quale sarà il progetto espansivo di Sergio, certo questa vetrina milanese che apre con un caffè d’atmosfera è una cosa clamorosa. Da visitare subito. Io ci tornerò al più presto.