IMU/ Niente tassa per le scuole paritarie solo se la retta è simbolica
Il ministero del tesoro ha diffuso la nuova normativa per le scuoel paritarie in merito al pagamento dell’Imu. Saranno esentati solo gli istituti che offrono servizio gratuito

Sull’infinita polemica Imu sì/Imu no relativa alle scuole paritarie, arriva adesso una nuova indicazione da parte del governo. Avranno diritto a essere esentate dal pagamento dell’Imu tutte quelle scuole che in pratica non fanno pagare gli studenti e le loro famiglie. Quelle scuole paritarie cioè che svolgono attività a titolo gratuito oppure dove “corrispettivo simbolico è tale da coprire solo una frazione del costo del servizio, tenuto conto dell’assenza di relazione con lo stesso”. Lo si legge nel regolamento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a cura del ministero dell’economia. In pratica una misura a sostegno del mondo no profit che in queste ultime ore era giustamente allarmato per il proprio destino. Ma fino a un certo punto in quanto sempre sulla Gazzetta si legge che gli enti no profit in caso di immobili misti si prevede che il pagamento sia “proporzionale” in base allo spazio, al numero dei soggetti e al tempo di utilizzo. Tornando alle sucole paritarie, la decisione del ministero è stata presa tenendo conto di una normativa resa nota dalla Commissione europea. In essa si dice che la retta simbolica deve coprire solo una frazione del costo effettivo di quanto viene offerto, “tenuto conto anche dell’assenza di relazione con lo stesso”. Inoltre, si legge nella nota pubblicata sulla Gazzetta ufficiale, “Lo svolgimento di attività didattiche si ritiene effettuato con modalità non commerciali se l’attività è paritaria rispetto a quella statale e la scuola adotta un regolamento che garantisce la non discriminazione in fase di accettazione degli alunni”. E ancora: devono comunque essere osservati “gli obblighi di accoglienza di alunni portatori di handicap, di applicazione della contrattazione collettiva al personale docente e non docente, di adeguatezza delle strutture agli standard previsti, di pubblicità del bilancio; l’attività è svolta a titolo gratuito, ovvero dietro versamento di corrispettivi di importo simbolico e tali da coprire solamente una frazione del costo effettivo del servizio, tenuto anche conto dell’assenza di relazione con lo stesso”. Basterà questo a chiudere l’annosa questione? Cosa diranno adesso tutte le altre scuole paritarie dove invece si fanno pagare le rette? E cosa diranno tutti coloro che da tempo sostengono che tutti gli istituti scolastici paritari devono pagare l’Imu?
La nuova normativa si occupa anche dele attività assistenziali e sanitarie che non pagheranno l’Imu se svolgono la loro attività in modo gratuito o con versamento simbolico.
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