VATICANLEAKS/ Aperta una indagine interna sulla fuga di documenti

- La Redazione

La Segreteria di Stato vaticana apre due inchieste sul caso della fuga di documenti intenri pubblicati da alcuni giornali italiani, una a livello penale e l'altra amministrativo

vaticano_R400 Foto Infophoto

La Segreteria di Stato vaticana apre due inchieste, una a livello amministrativo e una a quello penale, per far luce sui documenti interni che recentemente sono finiti in mano alla stampa. Lo ha detto monsignor Angelo Becciu in una intervista rilasciata al direttore dell’Osservatore Romano. A curare le inchieste sarà il promotore di giustizia del tribunale vaticano per quanto riguarda quella penale, mentre quella amministrativa sarà seguita dalla segreteria di Stato. Infine ci sarà anche una commissione superiore incaricata personalmente dal Pontefice con lo scopo di chiarire l’intera faccenda. Monsignor Becciu ha approfittato dell’intervista per chiarire alcuni aspetti, in seguito ai tanti commenti pubblicati in questi ultimi giorni a proposito di guerre interne alla Curia romana. Una Curia che invece, ha detto, è nettamente migliore di quanto sia stato trasmesso all’opinione pubblica e che non corrisponde alla realtà. Ciò nonostante esiste un problema di slealtà da parte di qualcuno, ha aggiunto. Una slealtà che è alla base della fuga di documenti che si è verificata: un episodio su cui è in corso una indagine. Monsignor Becciu ha spiegato che Benedetto XVI è al corrente di tutto, ed è molto addolorato, ma sereno. “L’auspicio è che si ricomponga la base del nostro lavoro: la fiducia reciproca”, che ovviamente presuppone “serietà, lealtà, correttezza” ha spiegato. Lo stesso Papa nonostante il dolore ha incoraggiato a guardare avanti. La Chiesa, ha spiegato il prelato, non è un luogo dove fare carriera e complotti. Monsignor Becciu ha però parole dure per clooro che sono stati artefici di questa situazione: “Guardino piuttosto alla loro coscienza, perché è slealtà e vigliaccheria approfittare di una situazione di privilegio per pubblicare documenti verso i quali avevano l’obbligo di rispettare la riservatezza”. Ricordiamo che il caso che ha creato maggior scalpore di questa vicenda, è stata la pubblicazione esclusiva da parte del giornale Il Fatto quotidiano di alcuni documenti riservati e confidenziali inviati da alti prelati della Chiesa, in cui si faceva menzione a una morte ormai prossima dell’attuale Papa e si indicava già il nome del successore. Indiscrezioni male interpretate che hanno destato molto scalpore. Certa stampa ha cavalcato questi episodi per parlare di una guerra interna alla Curia romana in cui sarebbero stati coinvolti anche i vertici della Curia stessa nonché esponenti di primo piano delle gerarchie ecclesiastiche a livello mondiale.

Ha poi fatto scalpore qualche giorno fa l’episodio della violazione del sito ufficiale dle Vaticano, oscurato da alcuni hacker. Un sito ritenuto impossibile da violare: per qualcuno, i codici di accesso sarebbero stati forniti da persone interne al Vaticano stesso.





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