AGENZIA ENTRATE/ Romano di Lombardia, arreso il sequestratore. Voleva parlare con Monti (video)

- La Redazione

Si è concluso ieri sera il sequestro di persone operato da un imprenditore disperato in una agenzia delle entrate in provincia di Bergamo. Nessuna vittima, ostaggi sani e salvi

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Agenzia delle entrate di Romano di Lombardia, provincia di Bergamo. La drammatica giornata di ieri si è conclusa in serata, quando il sequestratore che aveva fatto irruzione in una sede dell’agenzia delle entrate armato di fucile e pistole si è arreso. L’uomo, un imprenditore cinquantenne, aveva inizialmente sequestrato tutte le persone che si trovavano nell’ufficio al momento della sua irruzione, una quindicina circa. Le aveva lasciate andare quasi subito tutte tranne una. Erano giunte le forze dell’ordine compresi i reparti speciali specializzati in questo tipo di operazioni, poi un carabiniere è entrato negli uffici e ha discusso a lungo con il sequestratore fino a quando in prima serata è riuscito a convincerlo ad arrendersi. Nel frattempo era stato rilasciato anche l’ultimo ostaggio. Si sono poi saputi i retroscena del drammatico episodio. L’uomo che ha messo in piedi tutto quanto è Luiig Martinelli, un imprenditore bergamasco originario di Como, disperato per la sua situazione economica. Più volte infatti durante il sequestro aveva gridato di volersi uccidere perché senza soldi. Aveva anche chiesto di poter parlare con il capo del governo. Alla fine, secondo quanto trapelato sembra che il sequestratore abbia detto grazie al carabiniere esperto di mediazioni che l’aveva convinto ad arrendersi. Con se aveva ben due pistole e un fucile a pompa: per molte ore con lui sono rimasti solo il vice brigadiere Lorini, il sequestratore Luigi Martinelli e l’ultimo ostaggio, tale Carmine Mormandi. Questi è un impiegato dell’agenzia delle entrate: sembra che all’inizio del sequestro lo aveva anche provocato dicendogli che non aveva il coraggio di sparare. Martinelli avrebbe puntato il suo fucile verso l’uomo sparando poi verso il soffitto. Un nuovo caso dunque di disperazione provocata dalla crisi economica: dopo i molti suicidi di imprenditori dovuti appunto alla crisi, questo è il primo episodio di sequestro di persone seppure finalizzato al suicidio anch’esso piuttosto che a fare del male ad altri. Una miscela esplosiva, come l’ha definita qualcuno, che sembra travolgere l’Italia. 







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