Dopo aver emozionato tutta l’Italia, la storia del piccolo Mario giunge a un lieto fine. Il neonato, abbandonato tre settimane fa nella “ruota degli esposti” della clinica Mangiagalli di Milano, ha finalmente trovato una famiglia che lo adotterà e che si prenderà cura di lui. In questi giorni la sua casa è stato il reparto di patologia neonatale della clinica milanese dove il piccolo è stato portato dopo essere stato ritrovato nella cosiddetta “culla per la vita”, inaugurata nel novembre del 2007 grazie all’iniziativa di Venti Moderati, un’associazione da sempre impegnata a contrastare l’abbandono dei neonati nei cassonetti della spazzatura. Si tratta sostanzialmente di una versione moderna della “ruota” che la clinica Mangiagalli ha fatto installare per salvare i bimbi e dare alle madri in difficoltà la possibilità di lasciare il figlio in totale anonimato senza mettere a rischio la salute del piccolo. Mario è stato abbandonato il 6 luglio scorso e nessuno si è accorto della persona che lo ha lasciato solamente pochi giorni dopo la nascita. “Non è reato abbandonare bimbi in condizioni di sicurezza”, ricordano i medici, così il piccolo è stato lasciato in quella “ruota” insieme a tre tute di ricambio e un biberon che conteneva latte materno. Gli stessi medici si erano ormai quasi dimenticati della “culla per la vita”, inaugurata cinque anni fa e, se pur tenuta sempre in perfette condizioni e funzionante, mai utilizzata. Mario è stato ritrovato lì dentro nel tardo pomeriggio di venerdì 6 luglio, verso le 18.15, quando ormai l’ospedale si stava svuotando in vista del fine settimana estivo. Molti medici che stavano per lasciare la struttura hanno però voluto tornare in servizio e offrire il proprio aiuto per il piccolo che, come poi confermato, era in buone condizioni di salute. Il caso è stato poi denunciato alla polizia non perché si sia trattato di un reato ma, come fanno sapere dall’ospedale, perché il piccolo poteva anche essere stato sottratto a un’altra donna.
Il piccolo Mario adesso ha trovato una famiglia che lo adotterà e che si prenderà cura di lui, ma adesso ci si chiede ancora una volta quale sia il dramma che ha spinto una donna ad abbandonare suo figlio pochi giorni dopo la nascita.