Il 9 settembre la Chiesa Cattolica celebra la memoria di San Pietro Claver il cui nome, di origine aramaica, significa “roccia, pietra”. Pietro Claver nacque nel 1580 in Spagna nella regione di Catalogna, nella piccola cittadina di Verduno, da una famiglia di contadini. Nel 1596 si iscrisse all’Università di Barcellona e iniziò a studiare lettere ed arti. Poco dopo nel 1602 decise di entrare a far parte dell’ordine religioso della Compagnia dei Gesuiti e iniziò il noviziato a Tarragona. Durante il periodo in cui era in collegio a Maiorca per approfondire i suoi studi di psicologia, San Pietro Claver conobbe S. Alfonso Rodríguez, il padre portinaio dell’istituto. La vocazione missionaria venne portata alla luce nel cuore del Santo grazie anche all’opera del padre portinaio che durante tutto il periodo della loro amicizia non fece altro che esortare il giovane confratello a partire per andare in America ad evangelizzare le genti di quei luoghi. Nel 1610 San Pietro Claver intraprese il lungo viaggio che lo portò a Catagena. Li il Santo visse per 44 anni scegliendo di essere missionario fra gli schiavi africani dichiarandosi definitivamente “Aethiopum semper servus” (traduzione – schiavo degli africani per sempre). Venne ordinato sacerdote nel 1616 all’interno della sua amata missione. Quando vicino al porto arrivavano nuove navi con carichi di schiavi africani, San Pietro Claver era già li pronto ad accoglierli con cibo e conforto. Per poter parlare con tutti, il Santo si faceva accompagnare sempre da un gruppo di interpreti suoi catechisti. Nel tempo in cui gli schiavi rimanevano confinati a Cartagena, in attesa di essere venduti al miglior offerente, San Pietro Claver li catechizzava e li battezzava. Nel corso della sua missione il Santo riuscì a battezzare ben trecentomila schiavi. Non fornì loro solo aiuto spirituale, ma cercò anche di difenderli dai soprusi continui a cui erano esposti, inimicandosi così anche quasi tutti i mercanti di schiavi della zona. Fu accusato dalle classi più abbienti della città di aver profanato i sacramenti consentendo che “creature che a malapena possedevano un’anima” potessero riceverli. San Pietro Claver non tornò mai sui suoi passi, anche quando i suoi superiori cominciarono a suggerire un cambio di posizione.
Accettò umiliazioni ed aggiunse sue penitenze per poter raggiungere la comunione perfetta con Dio, sino in ultimo non perse mai la speranza in un mondo migliore, sostenuto dalla sua incrollabile fede. Morì ormai anziano e allo stremo delle forze dopo aver dedicato l’intera vita al servizio dei più deboli l’8 settembre 1654 a Cartagena in Colombia. Venne proclamato Santo nel 1888 da Papa Leone XIII.