Un 2013 che comincia fortunatamente con pochi eventi sismici davvero degni di nota. Per un paese come l’Italia che si torva a essere un territorio interamente sismico da nord a sud isole comprese, un auspicabile segnale per un anno che si spera non veda ripetersi le tragedie sismiche che lo hanno colpito nel 2012, terremoto dell’Emilia in primo piano. Gli eventi sismici che si sono registrati infatti nelle ultime ore vedono scosse di magnitudo assai limitata e per di più scatenate in mare aperto. In termini di orario l’evento sismico più recente è quello che si è registrato nell’usuale zona del Pollino al confine tra Basilicata e Calabria, zona purtroppo interessata da eventi sismici giornalieri ormai da circa due anni. Fortunatamente quasi sempre si tratta di scosse di magnitudo limitata anche se nel corso del 2012 ricordiamo alcune scosse che hanno superato i 4 gradi della scala Richter. Oggi primo gennaio alle ore 12 e 44 è stata registrata una scossa di magnitudo 2 gradi della scala Richter. La scossa è stata rilevata a 8,9 chilometri di profondità e alle coordinate 39.9°N, 16.046°E. I comuni interessati nell’arco di dieci chilometri dall’epicentro sono quelli di . La scossa di maggior magnitudo invece è stata quella registrata alle ore 9 di stamane al largo delle isole Lipari nel mare di Sicilia, una scossa che pur se abbastanza avvicina alle coste siciliane di Milazzo non è stata avvertita in quanto verificata a una notevole profondità pari a 132 chilometri. Sempre nel mar di Sicilia alle ore 2 e 51 di questa notte era stata avvertita una scossa pari a 2.4 gradi della scala Richter, tra le coste di Marsala e l’isola di Pantelleria, registrata a una profondità di dieci chilometri. Infine sempre il mare siciliano a est delle isole Lipari è stato interessato verso le ore 6 e 21 di mattina da una scossa di magnitudo pari a 2 gradi della scala Richter nel distretto sismico della costa calabra siciliana. Tutti eventi non avvertiti dalle popolazioni locali.
Secondo quanto fa sapere l’istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, i valori delle coordinate ipocentrali e della magnitudo rappresentano la migliore stima con i dati a disposizione. Eventuali nuovi dati o analisi potrebbero far variare le stime attuali della localizzazione e della magnitudo.