Un padre di 50 anni è stato condannato a un mese di reclusione e a pagare un risarcimento alla moglie per aver dato uno schiaffo al figlio di 6 anni
Si chiama “abuso dei mezzi di correzione” secondo i giudici che hanno condannato un padre a un mese di reclusione per aver dato uno schiaffo al figlio di 6 anni. Il motivo: non aveva voglia di fare i compiti. Quello che è sempre stato un normale mezzo usato dai genitori di tutto il mondo sta diventando reato penale da punire con il carcere, non è una novità e succede in molte nazioni. Si ricorderà l’episodio un paio di anni fa di un padre italiano arrestato in Svezia per aver maltrattato il figlio in strada (faceva i capricci) e condannato dopo tre giorni di reclusione a 700 euro di multa, con la motivazione di aver “volontariamente provocato dolori a suo figlio tirandogli i capelli”. Ovviamente le punizioni fisiche nei confronti die minori non sono il metodo migliore di educazione ma si sa che si può perdere la pazienza e uno schiaffone non ha mai rovinato la vita a nessuno. E’ successo ad Arezzo: era il 2009, il padre era solo in casa con il figlio piccolo e uno più grande avuto da un precedente matrimonio. La madre quando è tornata a casa ha notato la guancia arrossata del figlio e chiesto spiegazioni. Il piccolo in seguito allo schiaffo non sarebbe andato a scuola per diversi giorni. Scatta la denuncia, non si sa se per opera della madre o del figlio più grande, ma comunque è arrivata oggi la condanna: un mese di carcere con pensa sospesa e un risarcimento economico per la madre. Intanto la coppia si è separata, sembra proprio per via dello schiaffo al piccolo.