Il danno e la beffa. L’ottantenne di Sassari che sei vanni fa aprì la porta al suo violentatore non avrà alcun risarcimento. Il motivo? Concorso di colpa. Secondo le motivazioni addotte dall’Avvocatura di Stato – che le ha negato l’indennizzo – la colpa è anche della signora che ha fatto entrare in casa lo sconosciuto. In un primo momento il Tribunale aveva stabilito che il suo violentatore avrebbe dovuto risarcirle il danno morale e psicologico, pagandole 30 mila euro, ma in quanto nullatenente, la cifra non le arrivò mai. I legali della donna hanno allora deciso di fare ricorso, citando in giudizio la Presidenza del consiglio dei ministri, appellandosi a una direttiva europea datata 2004 che prevede che caso di insolvenza del responsabile, spetti al Paese di residenza della vittima, garantire un indennizzo a chi abbia subito un crimine violento. Ma ecco l’amaro verdetto: “concorso di colpa” e niente soldi.
Dopo aver aperto la porta al malintenzionato che l’ha aggredita, picchiata, derubata e violentata – costringendola a lavare immediatamente le lenzuola con le tracce del misfatto – un duro colpo difficilmente digeribile dall’anziana signora che non si vede fare giustizia.