Le forze dell’ordine di Pesaro hanno arrestato cinque necrofori colpevoli di aver rubato pace-maker dai cadaveri in consegna. Gli stessi provvedevano alla vestizione delle salme all’obitorio della città, o presso le abitazioni private, intascando il corrispettivo (500 euro a corredo funerario) che doveva spettare alle casse dell’Ospedale San Salvatore. Ma l’operazione “Lazarus” della Guardia di Finanza ha messo sotto indagine – per peculato e truffa – anche altre 29 persone, tra cui medici e impresari funebri.
Gli addetti alla camera mortuaria avevano allestito un business quanto mai macabro. Oltre ad intascare illeciti extra mensili (per un ammontare di circa 10mila euro ciascuno), sezionavano i cadaveri, ovviamente senza alcuna autorizzazione, per asportare pace maker e altri sofisticati apparecchi medici, e praticando iniezioni di formalina per “abbellire” i cadaveri. Il tutto con la compiacenza di due operatori cimiteriali che gli indirizzavano – dietro lauta ricompensa – i clienti, pilotando anche i casi di riesumazione delle salme.
Il nucleo di polizia, dopo anni di malaffare ha bloccato tutto: cinque, per il momento, sono agli arresti domiciliari. Ma come già anticipato, l’indagine coinvolte anche medici, dipendenti pubblici e impresari funebri: le accuse sono molto gravi: peculato, truffa aggravata, rivelazione d’ufficio ed esercizio abusivo della professione medica.