Nato in Toscana, in una data sconosciuta, divenne diacono della chiesa romana dal 422 al 440, nonché consigliere dei papi Celestino I e Sisto III. In questo arco di tempo era già conosciuto fuori della città di Roma in quanto aveva contatti sia con la Gallia che con le chiese Africane. Nel 440, alla fine del pontificato di Sisto III, fu mandato in Gallia per riappacificare un generale e un prefetto romano; riesce a mettere d’accordo i due ma nel frattempo papa Sisto III muore e Leone viene eletto per acclamazione del popolo e del clero nuovo papa. Durante il suo pontificato si succedono quattro imperatori e la Chiesa soffre di numerose discordie interne. Una delle dispute principali è con coloro che sostengono la sola natura divina di Cristo, contro la dottrina ufficiale della Chiesa che parla di due nature, umana e divina, nella stessa persona di Cristo. Viene convocato allora il Concilio di Efeso in Asia Minore nel 449, ma in questa circostanza parlano soltanto i sostenitori dell’abate Eutiche (patrocinatore del monofisismo) che riescono a avere ulteriori consensi, senza dare spazio ai rappresentanti del pontefice. Papa Leone allora rendendo nullo il concilio del 449, riesce a farne convocare un altro, il grande Concilio di Calcedonia che afferma la dottrina delle due nature di Cristo. Le decisioni prese nell’ambito del Concilio non sono accettate da tutti, per cui si scatenano scontri particolarmente in Palestina. Numerosi sono gli interventi di papa Leone in favore dell’Impero Romano, infatti gli Unni, battuti nel 451, ritornano all’attacco nel 452 e Leone viene mandato da Attila con una delegazione del Senato Romano. Il papa riesce a convincere Attila il quale si ritira, forse dietro pagamento di una somma di denaro; si parlerà in seguito di una visione che spaventa Attila e lo fa ritirare. Qualche anno dopo arrivano i vandali dall’Africa capeggiati dal re Genserico; ora è rimasto solo papa Leone a difesa della città di Roma, riesce ad evitare l’incendio della città e ad avere salva la vita degli abitanti, ma non riesce ad evitare che Roma venga saccheggiata. Leone viene ricordato per i suoi scritti sull’Incarnazione e per aver difeso sempre la Chiesa e i suoi fedeli. I romani gli conferiscono a ragione l’appellativo di Magno. Morì a Roma il 10 novembre del 461 e fu sepolto all’esterno della Basilica, nel 668 il suo corpo fu trasferito all’interno della basilica per ordine di papa Sergio che vi fece costruire anche un altare.
La Festa Patronale di S. Leone Magno, si svolge al Prenestino dal 3 al 10 novembre e durante i festeggiamenti è possibile assistere, oltre alle celebrazioni eucaristiche, anche ad eventi per giovani, famiglie ed anziani, come concerti e mostre di pittori e scultori.