Il 17 novembre la Chiesa Cattolica celebra la memoria di Sant’Elisabetta d’Ungheria, principessa magiara vissuta nella prima metà del XIII secolo. Sant’Elisabetta era figlia del re d’Ungheria Andrea II e della sua prima sposa, Gertrude di Merania, membro di una delle più importanti casate nobiliari della Germania meridionale.In quegli anni, la situazione politica dell’Europa era estremamente instabile: da un lato, gli imperatori cercavano di sottomettere il papato e di estendere la loro influenza sull’Italia, dall’altro anelavano alla liberazione del Santo Sepolcro, alleandosi con il pontefice per cercare di liberare la Terrasanta. In questo quadro di incertezza, i vari nobili e signori locali lottavano incessantemente tra di loro, spesso con repentini cambi di alleanze, per conquistare nuovi territori o arricchirsi. Sant’Elisabetta nacque e crebbe in questo contesto: pur essendo parte della famiglia reale ungherese, non era lontana dalla sofferenza e dalle violenze che spesso si consumavano a pochi metri dalle sue stanze. Elisabetta venne alla luce nel 1207 nella fortezza di Sárospatak, in un castello da poco costruito dal padre per controllare militarmente il territorio. Sin da bambina, fu una pedina politica nelle mani della sua famiglia, utile nel complesso gioco delle alleanze matrimoniali. Già nel 1211, suo padre aveva deciso la sua sorte: sarebbe divenuta la moglie del figlio maggiore del langravio di Turingia, Ermanno. Il langravio di Turingia era alleato di Andrea nella lotta contro l’imperatore Ottone IV. Per prepararla al suo ruolo, la piccola Elisabetta d’Ungheria venne inviata alla corte del suo futuro suocero, a Wartburg. Nella città della Turingia, Elisabetta venne educata da Sofia di Baviera, madre del suo futuro marito. La morte improvvisa del giovane Ermanno, promesso sposo di Elisabetta nel 1213, fece sì che la giovane principessa ungherese sposasse il fratello minore di questi, Ludovico IV “Il Santo”. Ludovico, succeduto al padre nel 1217 sul trono di Turingia, ed Elisabetta, che aveva compiuto il quattordicesimo anno d’età necessario per le nozze, si unirono in matrimonio nel 1221. Il matrimonio tra Ludovico ed Elisabetta fu un’unione felice. Il Signore benedì l’unione con tre figli, due femmine e un maschio: Ermanno (destinato a ereditare il trono e a regnare come Ermanno di Turingia), Sofia (che sposò Enrico II del Brabante) e Gertrude (che prese i voti, divenendo poi badessa).
L’11 settembre del 1227, improvvisamente, il langravio Ludovico morì nella città di Otranto. Ludovico si trovava nel porto pugliese in attesa dell’imperatore Federico II, con cui si sarebbe dovuto imbarcare per la Terrasanta per una spedizione militare destinata alla riconquista del Santo Sepolcro. La giovane Elisabetta, sconvolta dal dolore, decise di cercare conforto nella Fede. Santa Elisabetta d’Ungheria si era adoperata sin dai suoi primi giorni come sovrana nelle opere caritatevoli e nell’assistenza a poveri e infermi. Una delle maggiori opere caritatevoli effettuate dalla regina riguardava la costruzione di un grande ospedale nella città di Marburgo, La morte del marito fece sì che la vita di Elisabetta si dedicasse unicamente ai più bisognosi. Subito dopo i funerali del marito, Elisabetta scelse di rinunciare alla vita mondana e di prendere i voti. Elisabetta entrò così nel Terzo Ordine Francescano, ritirandosi subito dopo nell’ospedale che aveva fatto erigere nella città di Marburgo, dove spese il resto della sua vita dedicandosi alla cura e all’assistenza dei malati. Sant’Elisabetta divenne anche religiosa mendicante, convinta che solamente attraverso la mortificazione si potesse raggiungere la gloria dei cieli.
I suoi cognati, dopo aver vanamente cercato di convincerla a tornare alla vita di corte e a occuparsi delle vicende politiche della Turingia, la emarginarono dalla famiglia, togliendole di fatto la custodia dei figli, che vennero cresciuti dagli zii e da alcuni precettori. Dopo anni di stenti e di sofferenze, a stretto contatto con poveri e ammalati, Sant’Elisabetta d’Ungheria si spense a soli 24 anni d’età, all’interno del suo stesso ospedale a Marburgo. Era il 17 novembre del 1231. Le grandi virtù della principessa ungherese fecero sì che il processo di canonizzazione fosse molto rapido. Il pontefice Gregorio IX la proclamò santa durante il giorno della Pentecoste del 1235 (il 27 maggio).Sant’Elisabetta d’Ungheria è patrona degli ospedalieri e dei panettieri: secondo la tradizione infatti, avrebbe trasformato in rose i pani che aveva nascosto alla vista dei cognati per poter aiutare gli infermi senza che questi glieli sequestrassero. Sant’Elisabetta d’Ungheria è anche la patrona del Terzo Ordine Francescano assieme a San Luigi dei Francesi.