Compravendita di bambini per evitare l’espulsione in quanto clandestini. La choccante notizia arriva dalla Spagna dove la Guardia Civil ha scoperto che la mafia che, spesso e volentieri, gestisce l’immigrazione aveva di fatto creato un circolo di commercio di bimbi, venduti a coloro che cercano di entrare in Europa o di evitare l’espulsione. La fitta indagine, durata ben due anni, ha visto la collaborazione dell’Interpol e di diversi Paesi europei e africani: dieci bambini (finalmente) liberati e 12 persone in manette. Le indagini scattarono in seguito alla morte (per annegamento) di un bambino che viaggiava con altri immigrati su un barcone proveniente dall’Africa e diretto a Melilla (Marocco, ma città autonoma spagnola). A far insospettire la Guardia Civil fu il fatto che quando i soccorritori ritrovarono il corpo nessuno, dei presenti sulla barca, lo rivendicò. Dietro a tutto questo, come detto, un crudele e ben oliato sistema di traffico di bambini (tutti sotto i dieci anni). Poco dopo ci fu un secondo caso: quando venne intercettato un barcone al largo della costa spagnola, i migranti minacciaro di gettare in acqua i bambini. L’indagine “Erodoto” ha rivelato come ogni bambino valesse una cifra compresa tra i 1.500 e i 2.000 euro. In sostanza i piccoli venivano comprati prima della partenza e usati, in seguiro e all’evenienza come un lasciapassare, o meglio come scudo umano. I bimbi sono stati ora affidati ai servizi sociali spagnoli di Melilla.