Gioioso, sorridente e dotato di una straordinaria vena ironica. Disinvolto davanti alle telecamere, per le recenti interviste, sembra mostrare una sincera spontaneità che appare come il marchio di fabbrica che contraddistingue l’arcivescovo di New York. Il conclave? “Speriamo finisca presto” risponde Dolan a un giornalista. Durante la celebrazione domenicale raccomanda ai fedeli il digiuno per la Quaresima, in particolare si rivolge ai bambini che gli hanno portato in dono dei dolci. “Ripensandoci credo che porterò al Conclave qualche caramella: mi hanno detto che non si mangia un gran che…”, ironizza l’arcivescovo.
Timothy Michael Dolan è originario di Saint Louis ed è nato il 6 febbraio del 1950. Dopo aver concluso gli studi in età adolescenziale al St. Louis Preparatory Seminary South, si laurea al Cardinal Glennon College in filosofia. Dalla sua adorata città natale si trasferisce a Roma, dove frequenta il Collegio Pontificio del Nord America. Tornato negli States nel 1976, viene ordinato sacerdote e per un breve periodo ricopre incarichi a livello locale fino al 1987, anno in cui viene nominato segretario della Nunziatura Apostolica a Washington DC. Tra il 1994 e il 2001 vive a Roma dove ricopre incarichi di prestigio tra cui quello di rettore del Collegio Pontificio del Nord America e di docente presso l’Università Pontificia San Tommaso d’Aquino; a tal proposito bisogna ricordare che l’opera di Dolan nell’ambito dell’educazione ecclesiastica ha fortemente influenzato la formazione e il pensiero di molti sacerdoti del nuovo millennio. Nel 2001, nel venticinquesimo della sua ordinazione sacerdotale, viene nominato vescovo ausiliare di Saint Louis. ML’anno successivo è promosso arcivescovo del Milwaukee, e nel 2009 Papa Benedetto XVI lo trasferisce a New York e poi nel 2012, lo crea cardinale con il titolo di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario.
Il contributo alla Chiesa di Timothy Michael Dolan è balzato agli onori delle cronaca, negli ultimi anni, soprattutto per avere restituito all’arcidiocesi newyorchese una buona reputazione, che si era incrinata in seguito agli scandali di pedofilia, e per l’utilizzo dei mezzi di comunicazione più attuali, a cominciare dai social network. Il carattere estroverso e l’approccio molto “yankee” sono temperati da un approccio ortodosso alla teologia: in materia dottrinale infatti, sostiene fermamente le scelte della Chiesa cattolica in tema di celibato, aborto, controllo delle nascite, divorzio e le nozze tra gay. Altro punto fondante del suo magistero, il dialogo ecumenico, strumento per la realizzazione dell’unità dei cristiani e per la costruzione di una convivenza sociale pacifica.