Decisioni che sicuramente solleveranno dibattiti e polemiche. Dopo la richiesta di poter ottenere il doppio libretto universitario da parte di Sophia Fucci, studentessa transessuale iscritta all’Università di Pisa, qualcosa si è mosso a favore dello studente che ha cambiato sesso.
Oltre ad aver ricevuto il sostegno della lista studentesca “Sinistra Per…” e delle associazioni omosessuali, l’ateneo toscano ha annunciato la ristampa dei diplomi di laurea per quegli studenti che ormai licenziati dall’università hanno cambiato sesso.
In un comunicato si legge che ”dopo aver ricevuto numerose richieste da parte di studenti che avevano proceduto alla rettificazione dell’attribuzione di sesso, lo scorso giugno l’Ufficio legale dell’Università di Pisa ha inoltrato un’interrogazione al Garante per la protezione dei dati personali, chiedendo che sulla ristampa non comparisse l’annotazione in calce al diploma che riportava la sentenza e il nuovo nome dell’interessato, come previsto dalla normativa. Richiesta che è stata accettata“.
È rimasta ancora aperta la questione che riguarda la possibilità di rilasciare il doppio libretto alle persone che hanno iniziato il percorso di transizione per la riassegnazione chirurgica del sesso ex L. 164/82 e che però hanno già modificato il loro aspetto fisico. Anche su questo fronte, l’Università di Pisa è mpegnato a trovare una soluzione: già da tempo è stata infatti inoltrata un’interrogazione al Garante della privacy, in cui si chiede un’indicazione precisa sui provvedimenti da adottare per garantire allo studente la tutela della privacy e in particolare se sia praticabile la soluzione di rilasciare agli studenti transessuali due libretti universitari, uno con i dati anagrafici reali e uno con i dati anagrafici “futuri”, indicati dallo studente ma non ancora autorizzati da una sentenza di tribunale.
Anche Padova si sta muovendo su questa stada, mentre a Torino il doppio libretto esiste già.