Via Riviera di Chiaia, lungomare di Napoli: stamane è crollata sbriciolandosi l’ala di un palazzo. Nel palazzo un tempo era situato il consolato francese: al suo interno diversi uffici mentre alcuni addetti stavano verniciando le scale. Il crollo ha sommerso alcune automobili che erano parcheggiate lì sotto e si teme ci siano possibili vittime. I soccorsi sono scattati immediatamente e si sta provvedendo agli scavi del caso. Nelle vicinanze infatti si trovavano già dei vigili del fuoco chiamati per una possibile fuga di gas poco distante. Non solo automobili: è stato investito dal crollo dell’ala dell’edifico anche un autobus che per fortuna non stava portando passeggeri in quanto fuori servizio. Il risultato in caso contrario avrebbe potuto essere una autentica sciagura. Sul posto oltre ai vigili del fuoco sono accorsi molti volontari, persone che si trovavano a passare di lì al momento del crollo e che spontaneamente si sono messi ad aiutare i pompieri a spostare le macerie. Tutti i palazzi nelle vicinanze sono poi stati sgomberati. Sui motivi del crollo al momento si fanno solo ipotesi. E’ però un dato di fatto che da giorni si procedeva a controlli tecnici per verificare eventuali cedimenti strutturali che poi si sono puntualmente verificati. Ecco perché si parla già di tragedia annunciata. Secondo altre testimonianze la colpa del crollo sarebbe invece dovuta ai lavori per la metropolitana. La speranza è che gli abitanti dell’edificio fossero tutti fuori casa in quanto giornata lavorativa. Secondo le prime testimonianze di persone che si trovavano sul luogo poco prima del crollo si sarebbe avvertito un forte rumore proveniente da una cabina elettrica situata accanto alla parte del palazzo che poi è crollato. L’ipotesi al momento è che si sia rotta una conduttura dell’acqua: lo scrive il quotidiano locale Corriere del Mezzogiorno.
La testimonianza raccolta da Repubblica.it di un sacerdote, don Franco Rapullino: “Stavo dicendo messa quando ho sentito un boato e delle urla, siamo usciti e una nube di polvere ci ha investiti, la gente gridava e c’era una forte puzza di gas, la cosa che mi spaventa è che era un disastro annunciato. Vengono continuamente qui a fare monitoraggi per le crepe nei palazzi o per gli avallamenti in strada che si limitano a riempire con del cemento, pensavano tutti che fosse eccitazione di popolo contro i lavori per il metrò, invece il pericolo c’era ed è stato sottovalutato”.