È morto questa notte nell’ospedale di Catania Giovanni Guarascio, il muratore di 64 anni che il 14 maggio scorso si era dato fuoco, dopo essersi cosparso di benzina, per impedire che la sua famiglia venisse sfrattata dall’abitazione a Vittoria, nel Ragusano, già messa all’asta e venduta per 26 mila euro. Nel disperato tentativo le fiamme avevano raggiunto anche la figlia e la moglie, oltre a due agenti di polizia che avevano tentato di dissuaderlo. Un agente, Antonio Terranova, ha riportato ustioni gravi su diverse parti del corpo. A seguito di un debito di 10mila euro contratto con una banca, la casa era stata messa in vendita all’asta e acquistata da un privato di Scoglitti, sempre nel Ragusano. Sembra che Guarascio abbia anche chiesto al nuovo proprietario di poter restare nell’abitazione, ma l’accordo non sarebbe stato raggiunto. Pochi giorni dopo, quindi, ecco bussare alla sua porta l’ufficiale giudiziario. L’uomo, disoccupato e con due figlie di 28 e 32 anni, anche loro senza lavoro, si è dato fuoco tentando di evitare lo sfratto. Le sue condizioni erano apparse fin da subito molto gravi e per questo motivo venne trasferito dall’Ospedale di Vittoria, dove era inizialmente ricoverato, alla divisione grandi ustionati dell’Ospedale “Cannizzaro” di Catania.