PAPA FRANCESCO/ Udienza del mercoledì: io e la Chiesa, tanti peccati da farci perdonare

- La Redazione

Papa Francesco ha tenuto la prima di una serie di catechesi dedicate al mistero della Chiesa. Piazza San Pietro gremita di una folla sterminata anche sotto la pioggia

Bergoglio_Papa_MacchinaR439 Papa Francesco (Infophoto)

Una folla più numerosa del solito quasi centomila persone per questa nuova udienza del mercoledì che ormai si sta trasformando nell’appuntamento più atteso della vita ecclesiastica. Folla sterminata ed entusiasmo alle stelle, tanto ne suscita Jorge Bergoglio. Per l’occasione, oggi il Papa si è recato in mezzo ai fedeli con la sua jeep ben 40 minuti prima che cominciasse l’udienza in modo da salutarne personalmente quanti più possibile. Tutto questo nonostante la pioggia che ha bagnato piazza San Pietro con il Papa che ha regalato il suo zucchetto e con i capelli bagnati dall’acqua. La catechesi di oggi è stata il primo appuntamento di una serie dedicata al mistero della Chiesa. Tutti ne siamo parte, ha detto, sulle basi di espressione del Concilio Vaticano II. “Chiesa significa convocazione, uscire dal nostro individualismo” ha detto, aggiungendo che anche il Papa ha dei difetti e ne ha tanti, ha sottolineato, “ma il bello è che quando ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia  di Dio, Dio che sempre perdona, è lui ci riceve nel suo amore”. Ha poi spiegato la differenza tra chi approva e dice di seguire Gesù ma non segue la Chiesa: ma la Chiesa, ha detto, è la grande famiglia di Dio e anche se ha imperfezioni c’è sempre la misericordia di Dio che perdona. Ha ricordato come già fatto in altre occasioni che la Chiesa non è una organizzazione ma è opera di Dio come ha ricordato tante volte Benedetto XVI: “La Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina. La stessa parola ‘Chiesa’, dal greco ekklesia, significa ‘convocazione’: Dio ci convoca, ci spinge ad uscire dall’individualismo, dalla tendenza a chiudersi in se stessi e ci chiama a far parte della sua famiglia. E questa chiamata ha la sua origine nella stessa creazione”.







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