Il 22 giugno la Chiesa Cattolica ricorda e San Giovanni Fisher, conosciuto nella sua terra natale, la Gran Bretagna, come John Fisher, venerato come santo e martire per via della sua ferma opposizione a Re Enrico VIII e per non aver voluto annullare il matrimonio che legava il sovrano con Caterina d’Aragona, sua prima moglie. Giovanni nacque nell’anno 1469 nella cittadina di Beverly nella Regione dello Yorkshire e Humber, contea di East Riding of Yorkshire. La sua era una famiglia piuttosto agiata e allo stesso tempo particolarmente attenta alla professione del culto religioso. Suo padre era Robert Fisher, un ricco mercante della zona che aveva preso in moglie Agnes.
Grazie alle ingenti risorse economiche di cui disponeva il padre, Giovanni ebbe la possibilità di avere un’educazione adeguata e soprattutto ebbe modo di studiare presso i più illustri istituti e in particolar modo nel 1484 entrò presso la celeberrima Università di Cambridge, dove portò avanti gli studi per oltre 16 anni, conseguendo il dottorato in teologia. Si distinse per le grandi capacità di cui disponeva e per questo restò per altri tre anni a Cambridge, nelle vesti di docente di Teologia. Intanto, dentro di lui si faceva sempre più impellente la volontà di consacrare la propria vita al Signore e infatti nel 1491 venne ordinato sacerdote nella vicina città di York. Rimanendo nell’ambito per così dire professionale, nel 1504 fu eletto Cancelliere dell’Università. Insomma, divenne una figura di riferimento soprattutto dal punto di vista intellettuale, tant’è che le sue parole, le sue impressioni e convinzioni venivano tenute in grande considerazione non solo dal popolo e dai regnanti, ma anche da altri intellettuali e artisti d’Europa come Erasmo da Rotterdam, con cui spesso ebbe modo di discutere su varie tematiche.
La sua carriera ecclesiastica fu davvero straordinaria e non a caso nel 1497 all’età di soli 28 anni divenne il cappellano, nonché confessore personale della Contessa Margherita Beaufort, madre del futuro re Enrico VII. Nel 1504 fu nominato Vescovo di Rochester e allo stesso tempo gli fu dato il privilegio e diritto di poter presenziare la Camera dei Lord e anche il ruolo di tutore del Principe Enrico. Si oppose in maniera netta e dura al tentativo di re Enrico VIII di rendere l’episcopato britannico per così dire molto influenzato dalla volontà della corona inglese e per questo divenne suo grande nemico. In seguito si oppose anche all’annullamento del matrimonio tra lo stesso Enrico VIII e la sua prima moglie Carolina di Aragona. Straordinaria fu anche l’opposizione che ebbe modo di fare allo stesso Sovrano intorno al 1531, quando quest’ultimo si attribuì il titolo di Supremo Capo della Chiesa d’Inghilterra che poi dopo tre anni divenne il celeberrimo Atto di Supremazia, per mezzo del quale imponeva la sua sovranità anche in situazioni e fatti che riguardavano la Chiesa.
Tra re Enrico e Giovanni la diatriba divenne sempre più pericolosa per quest’ultima e tocco il culmine quando il sovrano, sfruttando il fatto di aver fatto nominare dal Papa come vescovo di Canterbury un ecclesiastico a lui molto fedele, sposò di nascosto Anna Bolena. Dal loro matrimonio nacque una bambina che poi divenne la regina Elisabetta I. Enrico VIII pretese da Giovanni che fossero dichiarati illegittimi i figli avuto nel primo matrimonio con Carolina di Aragona.
Il no ripetuto più volte da Giovanni Fisher fece sì che fosse accusato di lesa maestà e per questo rinchiuso nella Torre di Londra e quindi condannato a morte. Giovanni Fischer venne decapitato il 22 giugno 1535 e la sua testa rimase appesa in bella vista, per circa 15 giorni prima di essere buttata nelle acque del fiume Tamigi. Il suo corpo, dopo essere rimasto per diverso tempo esposto, fu sepolto senza alcuna cerimonia e ora si trova nella cappella della Torre di Londra.
Il processo di beatificazione di Giovanni Fisher è durato diversi secoli per poi terminare nel 1935 quando Papa Pio XI lo ha alzato agli onori degli altari come San Giovanni Fisher.