A breve il business miliardario delle sigarette elettroniche potrebbe trovare grossi ostacoli. Entro la fine del mese il ministero della Salute emetterà un’ordinanza che, recependo il parere del Consiglio superiore della sanità, regolerà i prodotti, vietandoli nelle scuole, ai minori, sconsigliandole alle donne incinte e a quelle che allattano. Per il momento non è previsto il divieto di usarle nei luoghi pubblici. Inoltre, nel testo concordato dai ministri della Salute riuniti nel Consiglio di Sanità a Lussemburgo, si prevede che le e-cig che contengono più di un certo quantitativo di nicotina, dovranno essere considerati farmaci. Quelle con nicotina inferiore a 1mg potranno continuare ad essere vendute in tabaccaio o negozi specializzati, quelle con quantità superiori dovranno essere assoggettate alla normativa sui farmaci. Si attende, quindi, l’autorizzazione per la vendita nelle farmacie. Quanto concordato a livello europeo ha avuto anche il parere favorevole del ministro della Salute italiana, Beatrice Lorenzin. I produttori, ovviamente, sono sul piede di guerra il presidente dell’Associazione nazionale fumo elettronico, Massimiliano Mancini, si è detto convinto di come la disposizione europea sia «in contrasto col parere del Consiglio superiore di sanità, che lo scorso 4 giugno aveva chiaramente detto che la sigaretta elettronica non può essere considerata un farmaco».