Presenti oggi a concelebrare con il Papa all’Istituto Santa Marta erano il cardinale Robert Sarah, il cardinale Camillo Ruini e monsignor Ignacio Carrasco de Paula. Tra i fedeli, alcuni dipendenti del Pontificio Consiglio “Cor Unum”, della Pontificia Accademia per la Vita e un gruppo di collaboratori della Specola Vaticana, accompagnati dal direttore Jose’ Gabriel Funes. Papa Francesco ha parlato della chiamata di Dio e della certezza che deve animare il cristiano: il Signore non ci lascia mai da soli e ci chiede di andare sempre avanti anche quando siamo in mezzo ai problemi. ”Dio ci accompagna, Dio ci chiama per nome, Dio ci promette una discendenza. E questa è un po’ la sicurezza del cristiano. Non è una casualità, è una chiamata. Una chiamata che ci fa andare avanti” ha detto. Una chiamata di amore e di amicizia. ecco cosa significa essere cristiani. Una chiamata a diventare figli di Dio e fratelli di Gesù: “Ci sono tanti problemi, tanti problemi; ci sono momenti difficili: Gesù ne ha passati tanti! Ma sempre con quella sicurezza: ”Il Signore mi ha chiamato. Il Signore è come me. Il Signore mi ha promesso”’. Il Signore, ha sottolineato Francesco, è fedele, perché Lui mai può rinnegare se stesso: Lui è la fedelà”.