Esce venerdì 5 luglio l’attesa prima enciclica di Papa Francesco, che in realtà, come già si sapeva, è in pratica scritta a quattro mani con il suo predecessore. Benedetto infatti vi stava lavorando quando ha dato le dimissioni: l’ha lasciata nelle mani di Bergoglio dicendogli di “farne quello che voleva”. E lui l’ha completata. Lo stesso Papa Francesco l’ha definita “una enciclica scritta a quattro mani”, anche questo un avvenimento inedito nella storia della Chiesa. Si intitolerà “Lumen fidei”. Lo scorso 13 giugno parlando durante un incontro con il Consiglio ordinario della Segreteria generale del Sinodo dei vescovi, il papa e aveva dato annuncio: “Adesso deve uscire un’enciclica a quattro mani”. Aveva anche specificato che la maggior parte del lavoro era stato fatto proprio da Ratzinger. Commentando ancora la pubblicazione, aveva poi detto: “Ho pensato che l’Anno della Fede avrà fine senza un bel documento che potrà aiutarci. Ho pensato a questo: un’esortazione sull’evangelizzazione. Si può prendere tutto dal Sinodo ma in una cornice più larga. Mi è piaciuta l’idea e andrò su quella strada. Ho scritto qualcosa, ad agosto starò più tranquillo e da casa potrò fare qualcosa ed andare più avanti”. Ad agosto intanto vengono sospese tutte le udienze generali, saranno riprese il 4 settembre. Francesco come ha annunciato resterà in Vaticano: si terranno dunque normalmente gli angelus della domenica, mentre il 15 agosto si recherà a Castel Gandolfo per la preghiera mariana e terrà la messa nella parrocchia locale come da tradizione papale.