Davide Vannoni, presidente di Stamina, è al centro di un ciclone di polemiche, dopo che il suo metodo è stato oggetto di un articolo della prestigiosa rivista scientifica, Nature, che ha parlato di procedure pericolose frutto, oltretutto di un plagio,e dopo che il ministero della Salute gli ha chiesto di mostrare le carte dei suoi studi. Vannoni, dal canto suo, ha fatto sapere di non poter fare altro che aprire le porte agli scienziati. In particolare, ha invitato ha vedere di persona i progressi della piccola Sofia (la piccola di tre anni affetta da una grave malattia neurodegenerativa che potè riprendere le cure con Stamina presso gli Spedali Civili di Brescia dopo una delibera del Tribunale di Livorno), dopo che è stata sottoposta a tre trattamenti. «Possiamo solo raccontare quello che fior di specialisti, che seguono nostra figlia, stanno riscontrando. E non si tratta di medici generici, trovati chissà dove», hanno dichiarato, dal canto loro, i genitori della bambina. Papà e mamma hanno spiegato che, in particolare, dopo la terza iniezione la loro bambina ha ripreso a deglutire e mangiare la pappa. Prima, per non essere soffocata dalla sua stessa saliva, doveva essere costantemente aiutata da un aspiratore.