Le conseguenze di una crisi economica senza fine, il dibattito sull’Imu, i risvolti del colpo di Stato in Egitto e gli sviluppi del caso Datagate, in cui l’America (ancora sulle tracce di Edward Snowden) è accusata di spionaggio internazionale. Questi, ma anche tanti altri, i maggiori temi di cui si sta parlando oggi, venerdì 5 luglio 2013. La prima notizia, purtroppo negativa, proviene dall’Istat: nel 2012, la spesa media mensile delle famiglie è scesa del 2,8%, facendo registrare la flessione più forte dal 1997. In valori correnti la spesa media si è collocata a 2.419 euro e, “tenuto conto dell’errore campionario (0,6%) e della dinamica inflazionistica (+3%)”, è diminuita anche in termini reali, fa sapere l’istituto di statistica. Altra notizia, che riguarda sempre le tasche degli italiani, è quella relativa all’Imu, nel cui dibattito si è da poco inserito anche il Fondo monetario internazionale: gli inviati dell’Fmi, infatti, hanno spiegato che “la tassa sulla proprietà della prima casa dovrebbe essere mantenuta per ragioni di equità e di efficienza e la revisione dei valori catastali accelerata per assicurare l’equità”. Il Pdl insorge, visto che ha fatto dell’abolizione dell’Imu il proprio cavallo di battaglia in campagna elettorale, mentre il ministro Saccomanni, reduce dal confronto mattutino con Alfano, Brunetta e Schifani, ha fatto sapere che si tratta di una “questione che stiamo valutando per trovare un consenso nella coalizione”, aggiungendo che “certamente terremo conto dell’opinione del Fmi”. Spostiamoci per un momento in Egitto, dove i sostenitori del presidente deposto, Mohamed Morsi, e i Fratelli Musulmani si preparano a scendere in piazza per protestare contro il golpe militare in quello che è stato già ribattezzato “venerdì della rabbia”. Dopo la destituzione del presidente e la nomina a capo dello Stato del presidente della Corte costituzionale egiziana, il giudice Adly Mansour, la tensione resta altissima: sono almeno 15 i morti registrati al termine degli scontri tra militari e “lealisti”. Rimaniamo fuori dai confini italiani, parlando del caso Datagate: il presidente boliviano Evo Morales, dopo aver accusato gli Stati Uniti di aver fatto pressione sui Paesi europei per negare al suo aereo il permesso di sorvolo per il sospetto che a bordo vi fosse Edward Snowden, ha minacciato di chiudere l’ambasciata americana a La Paz. “Non abbiamo bisogno di un’ambasciata Usa in Bolivia“, ha detto Morales, e “non mi tremerebbe la mano per chiuderla. Abbiamo una dignità, una sovranità. Senza gli Stati Uniti noi stiamo meglio: politicamente e democraticamente”. Torniamo adesso in Italia, più precisamente a Roma, dove Walter Siti, docente universitario dell’Aquila, oggi in pensione, ha vinto il Premio Strega con il suo romanzo “Resistere non serve a niente” (Rizzoli) che ha sbaragliato la concorrenza dopo aver ottenuto ben 165 voti nella finale. Siti, 66 anni modenese, dopo aver bevuto dalla celebre bottiglia del Premio Strega, ha chiarito: “Non dedico il premio a nessuno in particolare. Ci sono persone a cui tengo e spero il libro sia stato scritto per loro”. Tornando a parlare di crisi e di consumi, iniziano domani (6 luglio) i saldi estivi, già partiti il 2 luglio scorso in Basilicata, Campania e Molise. Secondo quanto stimato dall’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia spenderà in media 229 euro in abbigliamento e calzature, per un valore complessivo di 3,6 miliardi di euro. Concludiamo con una notizia di sport: dopo lunghi dibattiti e dubbi, finalmente sembra stia giungendo a conclusione la telenovela relativa all’eventuale addio di Edinson Cavani al Napoli. L’attaccante, infatti, sembra ormai a un passo dal Paris Saint Germain, l’unico tra i grandi club europei che appare disposto a sborsare i 63 milioni di clausola imposti dal patron azzurro Aurelio De Laurentiis. Le trattative sono tuttora in corso e si attendono conferme.