Se la banca non riesce a dimostrare l’effettiva colpa del consumatore che ha subìto il furto del bancomat, è costretta a restituire la somma prelevata dai ladri. Lo ha stabilito l’Arbitro bancario e finanziario (Abf) del Collegio di Milano, che ha il compito di risolvere le controversie che possono sorgere tra i clienti e le banche e gli altri intermediari in materia di operazioni e servizi bancari e finanziari. Con la decisione numero 4085 del 26 luglio 2013, è stato accolto il ricorso di una signora alla quale avevano rubato il bancomat alla cassa del supermercato e che ha visto il proprio conto corrente alleggerirsi di 2.300 euro. Inizialmente la banca non aveva accolto la richiesta, ritenendo sprovveduto il comportamento della signora che, al momento della restituzione della carta, avrebbe dovuto fare più attenzione. E’ stata infatti la cassiera del supermercato a consegnarle, avvolta nello scontrino, un bancomat differente dal suo, ma la signora se ne è accorta solo dopo qualche giorno. Secondo l’arbitro bancario, invece, il comportamento della signora può anche essere considerato approssimativo, ma di certo non doloso né gravemente colposo: la banca ha quindi dovuto restituirle il denaro.