Un cittadino veneziano ha installato un ripetitore privato acquistato online sul tetto della propria casa della Giudecca e ha mandato in tilt la Wind in tutta la città. Un blackout durato una settimana, l’ultima di luglio, dove nessuno poteva più connettersi e telefonare. L’amplificatore era stato messo perché il telefono non gli funzionava e l’uomo ha optato per il fai-da-te. Danni alla società, in quanto molti clienti hanno disdetto i contratti, danni anche per lui che rischia di dover pagare una multa di 5mila euro. In pratica le onde elettromagnetiche del ripetitore casalingo avevano paralizzato la rete umts di Wind. L’uomo è stato sanzionato per danneggiamento e turbativa ai servizi di comunicazione elettronica, e il suo apparato è stato spento e posto sottosequestro. «Questi apparecchi in alcuni casi non sono illegali, vengono venduti regolarmente online — spiega Alessandro Rossi, responsabile Reti e servizi di comunicazione elettronica del ministero al “Corriere Veneto” — ma l’installazione può essere effettuata solo dagli operatori di telefonia mobile ». L’ingenuo veneziano rischia ora anche di essere citato per danni dalla compagnia telefonica. «Chi dovesse avere problemi di ricezione — continua Rossi — deve mettersi in contatto con i nostri uffici. Daremo tutte le indicazioni necessarie per capire quali siano gli apparati compatibili con le frequenze». (Serena Marotta)