Nel giorno 10 ottobre, la Chiesa Cristiana ricorda e onora San Cerbone di Populonia, conosciuto anche con il nome di San Cerbonio, che nella propria vita terrena è stato un uomo di Chiesa contraddistinto dall’incrollabile fede nei confronti di nostro Signore Gesù Cristo. San Cerbonio, stando ad alcune ricostruzioni effettuate dagli studiosi, basandosi su antichi documenti e supposizioni varie, dovrebbe essere nato nei primi anni del VI secolo dopo Cristo probabilmente in territorio Nord Africano, anche se è molto difficile stabilire quale per la precisione. Ad un certo punto della sua vita arrivò in Italia e per la precisione nella zona della Maremma, ossia nell’attuale regione della Toscana, quando era già un fedele della religione cristiana. Era un uomo molto religioso tant’è che venne eletto Vescovo dalla comunità cristiana presente nella zona. Purtroppo a quell’epoca la vita non era molto semplice, soprattutto per i Cristiani presenti nella parte Nord dell’Italia, in quanto erano sovente sottoposti alla persecuzione messa in atto dal potente popolo longobardo ed infatti San Cerbonio insieme ad altri cristiani furono costretti a fuggire. Nello specifico San Cerbonio decise di andare sull’Isola d’Elba, dove incominciò una vita di eremita in mezzo alle montagne della piccola isola. Sono molte le leggende relative a San Cerbonio ed in particolare si racconta che quando quest’ultimo era in età molto avanzata e quindi conscio di essere prossimo alla morte, palesò ai propri seguaci che vivevano insieme a lui la volontà di essere sepolto nella città di Populonia, dove tutti loro vivevano prima dell’arrivo del popolo invasore dei Longobardi. Essendo Populonia ancora in mano ai Longobardi, San Cerbonio raccomandò ai propri seguaci di recarsi fugacemente nella suddetta città e di provvedere alla sua sepoltura. Una volta fatto ciò essi si sarebbero dovuti immediatamente recare a Piombino, prendere la propria barca e ritornare di tutta fretta sull’isola d’Elba.
Una volta che San Cerbonio esalò l’ultimo respiro, i propri seguaci misero in atto le volontà del santo e si racconta che riuscirono ad attraversare la parte di mare che divide l’isola dalla terra ferma senza essere visti dai propri nemici e questo grazie a una fitta nebbia che miracolosamente era comparsa. Inoltre si racconta di come durante la traversata, mentre ai lati spirava un forte libeccio, che non consentiva molto facilmente la navigazione, nella parte di mare dove passava la barca con a bordo le spoglie del Santo, si era creata una sorta di via preferenziale senza vento e con mare quasi piatto. Il corpo di San Cerbonio venne così seppellito nella Chiesa presente a Populonia, mentre negli anni successivi venne spostato presso la chiesa di Massa Marittima, dove tutt’ora si trova. Sia sull’isola d’Elba che nella cittadina di Populonia e più in generale in tutta la zona della Maremma, è molto forte il sentimento di devozione nei confronti di San Carbonio, dove ci sono diverse cappelle e chiese ad esso dedicate, nonché nel mezzo dell’isola d’Elba si può trovare il Romitorio di San Carbonio, che testimonia come quello fosse il luogo dove il santo trascorse buona parte del suo esilio.