Il giornalista e scrittore Davide Rondoni, sull’ultimo numero della rivista digitale Clandestino Zoom, interviene su Papa Francesco e su alcune polemiche riguardo a un suo presunto non interventismo sui fatti del Medio Oriente. Rondoni si rivolge a “qualche amico e giornalista” coloro i quali, dice, vorrebbero che il Papa “brandisse parole di fuoco contro le persecuzioni di cristiani in varie terre musulmane, ergendosi a eroico paladino della fede in quei luoghi”. Spiega Rondoni che ci sono due cose molto elementari da capire al proposito. La prima è che quello che succede in Siria e in Iraq non è una guerra religiosa, l’odio verso i cristiani, dice Rondoni, fa parte di un odio generale contro l’occidente e i suoi valori. Se il Papa invitando alla guerra diventasse il simbolo di questo occidente, farebbe coincidere la Chiesa con una sovrapposizione storicamente falsa e sterile per quei luoghi stessi. “Figurerebbe come capo e mandante spirituale di una crociata combattuta con le armi di Obama e soci (i quali non si muovono certo per favorire la libertà religiosa ma per altre faccende di natura economica e geopolitica)” scrive ancora. E’ quello che vorrebbe l’Islam, un Papa nemico. Il secondo esempio, conclude, è lo stesso di Papa XI ai tempi del nazismo: “certi proclami magari sollevano le coscienze di qualcuno ma costano poi la vita a tanti, la cui vita e testimonianza è nel segreto più preziosa di tante parole sbandierate”. I cristiani perseguitati, infine, devono essere difesi dagli organismi internazionali come l’ONU: prendetevela con loro se non fanno niente, dice Rondoni, non con il Papa.