Dopo la strage verificatasi ieri a Gerusalemme in una sinagoga dove alcuni rabbini sono stati massacrati dai terroristi palestinesi, il papa oggi ha lanciato un nuovo appello per la pace. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento ha detto oggi al termine dell’udienza de mercoledì in Piazza San Pietro. Si assiste a un allarmante aumento della tensione a Gerusalemme e in altri luoghi della Terra Santa, ha detto, “con episodi inaccettabili di violenza che non risparmiano neanche i luoghi di culto”. E’ necessario, ha aggiunto, arrivare a decisioni coraggiose per la riconciliazione e la pace: “Assicuro una particolare preghiera per tutte le vittime di tale drammatica situazione e per quanti ne subiscono le conseguenze”. L’udienza di oggi era dedicata invece a un nuovo approfondimento sul tema della Chiesa e sulla vocazione universale alla santità. Un dono, la santità, ha spiegato Bergoglio, che non riguarda solo le persone consacrate ma è per tutti i cristiani. “La santità non è qualcosa che ci procuriamo noi, che otteniamo noi con le nostre qualità e le nostre capacità. La santità è un dono, è il dono che ci fa il Signore Gesù, quando ci prende con sé e ci riveste di se stesso, ci rende come Lui. La santità, il volto più bello della Chiesa, quindi è riscoprirsi in comunione con Dio, nella pienezza della sua vita e del suo amore. Si capisce, allora, che la santità non è una prerogativa soltanto di alcuni: la santità è un dono che viene offerto a tutti, nessuno escluso, per cui costituisce il carattere distintivo di ogni cristiano” ha detto.