SCIOPERO 12 DICEMBRE 2014/ Oggi la protesta Cgil-Uil contro il Jobs Act. Il Garante: stop dei ferrovieri è una violazione, valutiamo sanzioni

- La Redazione

Al via oggi lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per protestare contro il Jobs Act e le politiche sul lavoro del governo Renzi. Lo sciopero interesserà i lavoratori pubblici e privati

Camusso_ProfiloR439 Susanna Camusso

Dall’inizio dell’anno a novembre ci sono stati 1300 scioperi, a cui va ad aggiungersi lo sciopero generale di oggi, 12 dicembre, indetto dai sindacati Cigl e Uil. “Nel settore ferroviario lo sciopero per noi rimane in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni”, ha detto Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi, a “24 Mattino” su “Radio 24”, commentando la revoca della precettazione ai ferrovieri da parte del governo. “Andrà valutato se ricorrono i presupposti per un potere sanzionatorio nei confronti dei sindacati che non si sono adeguati alla nostra indicazione immediata. Prima valuteremo l’impatto sull’utenza di questi tre giorni di sciopero nel settore ferroviario ma per noi rimane la violazione delle regole”. Una situazione che viola la legge 146, ha precisato Alesse, in quanto c’erano già in programma degli scioperi per sabato e domenica nel settore ferroviario. “Abbiamo scritto al ministro Lupi perché valutasse politicamente la questione. Il governo ha ritenuto di agire sul piano dell’opportunità, noi siamo i giudici della legittimità formale. Noi siamo un organismo tecnico e non facciamo politica”. Alesse ha concluso con un appello alle parti: “Dall’inizio dell’anno a novembre ci sono già stati circa 1300 scioperi. Bisogna fare veramente uno sforzo per cercare di rilanciare un metodo di concertazione finalizzato a raffreddare il conflitto, altrimenti non se ne esce da questa situazione cronica. Ci vogliamo mettere tutti intorno al tavolo o vogliamo andare avanti così all’infinito? Non possiamo rassegnarci”. (Serena Marotta)

“L’emergenza che ha questo paese si chiama lavoro, bisogna fare politiche perché il lavoro ci sia ma non può essere un lavoro qualunque, senza diritti e senza professionalità” ha dichiarato la leader Cgil Susanna Camusso quando è arrivata al corteo torinese, uno dei tanti – 54 in totale – organizzati per la giornata di sciopero generale indetta da Cgil e Uil oggi, venerdì 12 dicembre 2014, in protesta contro il Jobs Act. Fino ad adesso è stata registrata un’adesione che ha raggiunto picchi anche del 100%: il dipartimento di organizzazione del centro confederali Cgil ha comunicato che in media il 70.2% dei lavoratori sta aderendo allo sciopero, e le 54 piazze sparpagliate in tutta Italia che stanno accogliendo le manifestazioni sono gremite. Anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha voluto commentare la giornata di sciopero: “lo sciopero generale programmato per oggi è segno di una notevole tensione tra sindacati e governo. Mi auguro che si discutano sia le decisioni già prese, come quelle della legge di riforma del mercato del lavoro, ma anche quelle da prendere, soprattutto per il rilancio dell’economia e dell’occupazione in un contesto europeo che trovi la via di una discussione pacata”. Il presidente ha infine aggiunto “E’ bene che ci sia rispetto reciproco delle prerogative di ciascuno e che non si vada ad un’esasperazione di cui oggi abbiamo il segno. Non fa bene al Paese”.

Cinquantamila manifestanti si sono radunati a Torino per lo sciopero generale indetto da Cigl e Uil per protestare contro il Jobs Act e la legge di stabilità. Da piazza Vittorio hanno sfilato in corteo in via Po, piazza Castello, via Roma e si è concluso in piazza San Carlo, dove ha preso la parola la leader del Cgil, Susanna Camusso: “E’ una scelta del governo se continuare a provare a innescare il conflitto oppure se scegliere di discutere. Deve essere chiaro che noi non ci fermiamo, continueremo a contrastare le scelte sbagliate per avere una prospettiva di lavoro in questo Paese”. E ancora: “Abbiamo dinanzi a noi un tempo della discussione della legge di stabilità in cui ci sono cose importanti, a partire dalle risorse per gli ammortizzatori sociali, ai patronati, alle scelte sul lavoro pubblico e la conferma dei precari oltre al tema delle province fino alla stesura dei decreti che applicano la riforma del lavoro. L’emergenza che ha questo paese si chiama lavoro, bisogna fare politiche perchè il lavoro ci sia ma non può essere un lavoro qualunque, senza diritti e senza professionalità. Il messaggio per cambiare l’Italia è proprio quello di un Paese che investe sul lavoro e sulla sua qualità”.

Al via oggi lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per protestare contro il Jobs Act e le politiche sul lavoro del governo Renzi. Lo sciopero interesserà i lavoratori pubblici e privati. In tutta Italia sono 54 le manifestazioni organizzate, di cui 10 regionali, 5 interprovinciali e 39 territoriali. A Roma sarà presente il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, mentre al corteo di Torino la leader della Cgil, Susanna Camuso. “Il governo sbaglia a escludere il confronto e la partecipazione con i sindacati”, afferma. “E’ un errore anche perché ci pare che la priorità che indica al Paese che è innanzitutto quella di bisogno di lavoro, non trovi corrispondenza nei provvedimenti che il Governo sta facendo”. Previsti disagi per i pendolari. Lo stop nel trasporto ferroviario sarà dalle 9 alle 16 per il personale viaggiante e addetto alla circolazione, mentre per il personale addetto alle attività di ristorazione e pulizia lo sciopero sarà di otto ore, fino alle 17. Nel trasporto pubblico locale, le fasce orarie sono diverse da città a città. Per il trasporto aereo i lavoratori sciopereranno dalle 10 alle 18. Il personale dei caselli, gli addetti alla manutenzione e viabilità nelle autostrade si fermeranno per otto ore. Lo stop di otto ore riguarderà anche le attività dei porti. Di conseguenza traghetti e navi subiranno un ritardo di otto ore. Scioperi anche nel settore della Sanità, che sarà organizzata su tre turni, sciopereranno per un turno di lavoro il personale di front office o orari d’ufficio. Scioperò dell’intera giornata per il personale docente e per i dirigenti scolastici. (Serena Marotta)





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