STRAGE RAPALLO/ Il preside: non permettere che un ragazzo si perda senza che nessuno se ne accorga

- La Redazione

Dopo la strage omicidio-suicidio accaduta a Rapallo, un preside di una scuola locale ha scritto una lettera aperta invitando a non lasciare nelal solitudine le persone

loddo_mazzoni_rapallo_R439 Foto InfoPhoto

Giacomo Daneri, preside dell’istituto comprensivo di Rapallo, ha scritto una lettera aperta pubblicata da alcuni siti locali in cui riflette sulla tragedia avvenuta nella sua città, in particolare la morte del piccolo Francesco. “Sembriamo avere smarrito la consapevolezza di dove sia tracciata la linea che separa il bene dal male, il giusto dall’ingiusto, il solidale dal cinico. Così capita che delle vite si perdano, senza che nessuno sia capace di fare qualcosa” scrive Daneri. Nel seguito, porta l’esempio di Malala, la ragazza pachistana vincitrice del premio Nobel per la pace e delle sue parole, un premio, ha detto, per i bambini dimenticati che hanno bisogno di istruzione, bambini senza voce che vogliono un cambiamento. “Leggere questo e altro accanto al racconto della morte di Francesco riaccende un barlume di speranza, dentro all’orrore” commenta il preside, aggiungendo che quanto avvenuto pone una domanda a tutti, a chi ha la responsabilità di creare una rete sociale che non lasci soli, ai genitori e agli educatori: “Quello che è successo ci scuote, ma al tempo stesso ci rende più responsabili davanti ai bambini e ai ragazzi che ogni giorno frequentano la scuola. Che nessuno si tiri indietro davanti a questo compito: dare voce a chi non ha voce, dare una chance a chi ha la vita segnata, non permettere che un ragazzo si perda senza che nessuno se ne accorga”.







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