IL CASO/ Usa e Ue, i pericoli per cibo e ambiente dall’accordo sul libero scambio
Oggi prende il via il quarto round di trattative tra Ue e Usa per la costituzione del Ttip, che presenta dei rischi per il cibo e l’ambiente, come cercherà di spiegare un convegno

Oggi a Bruxelles prende il via il quarto round di trattative tra Ue e Usa per la costituzione del Ttip, ovvero il Trattato transatlantico per il libero commercio, che si concluderà venerdì 14. Potrebbe trattarsi del più importante accordo commerciale di libero scambio della storia. In gioco però ci sono anche le regole sulla sicurezza alimentare, sui prodotti geneticamente modificati o sull’utilizzo di prodotti chimici e combustibili inquinanti nel settore agroalimentare. Per questo giovedì 13, presso il Press Club Brussels, dalle 13:30 alle 18:00 l’organizzazione Friends of the Earth ha in programma un evento pubblico dal titolo “Capiamo il trattato: quali saranno le conseguenze dell’accordo Ue-Usa su cibo e ambiente?”. Tra i relatori saranno presenti rappresentanti di US Family Farm Coalition, di European Consumer Organisation e della Commissione europea.
Le trattative sul Ttip avvengono a porte chiuse e né il Parlamento europeo, né la società civile sono coinvolti. Slow Food, presente in entrambe sponde dell’Atlantico, chiede più trasparenza e il coinvolgimento della società civile. Richard McCarthy, direttore esecutivo di Slow Food Usa ha spiegato di essere molto preoccupato “per questa corsa verso la deregolamentazione, e per la perdita di controllo e trasparenza nel nostro sistema alimentare. Attualmente tante comunità in America stanno cercando di riacquistare il controllo sul proprio sul cibo, portando avanti battaglie per l’etichettatura, per avere maggiori informazioni sulla provenienza e i modi di produzione degli alimenti. Secondo Ursula Hudson, Presidente di Slow Food Germania, “il Ttip, così com’è formulato ora, non è accettabile. Al posto del Ttipavremmo bisogno di cose diverse: vogliamo democrazia, trasparenza e protezione legale per gli esseri umani, anziché elementi normativi a favore di grandi aziende private in caso di controversie legali”.
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