Quattro anni fa, il 5 dicembre 2010, Beppe Grillo con altri attivisti No Tav, entrarono nonostante ci fossero i sigilli delle autorità giudiziarie, in una baita della Val Clarea che era diventata punto di riferimento e sede avanzata degli stessi No Tav. In seguito a incidenti e accuse varie, la baita – costruita in modo abusivo – era stata posta sotto sequestro: nonostante questo il leader cinque stelle vi entrò. Scattò la denuncia di violazione dei sigilli giudiziari per lui e altre persone. Adesso si è concluso il processo che lo vedeva imputato: il leader del M5S è stato condannato a quattro mesi di reclusione insieme al leader dei No Tav Alberto Perino. Per loro era stata chiesta una condanna a nove mesi di carcere e 200 euro di multa. Grillo quel giorno era stato avvertito dal comandante dei carabinieri che se fosse entrato nella baita sarebbe stato denunciato.