Parlando durante un incontro sul tema dei diritti umani, il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, ha messo in guardia dalla interpretazione relativistica degli stessi diritti umani, cosa che, ha detto, ha come conseguenza la repressione della libertà e della religione. Si tratta di una crescente minaccia anti cristiana, ha detto. E’ in atto, ha detto ancora, la crescita di una concezione filosofica dei diritti umani che non si basa su principi universali, ma dipende dalle mode, dai trend delle società o dalla volontà dei governi: “Ideologie che tentanti di riscrivere i diritti umani creandone di nuovi”. E’ necessario, ha detto, un sano realismo che fermi la proliferazione errata di diritti pretesi. “Quando la violazione è causata tra ciò che è richiesto e ciò che è reale attraverso la ricerca dei cosiddetti” nuovi “diritti umani, emerge un rischio di reinterpretare il vocabolario dei diritti umani per promuovere meri desideri e misure che, a loro volta, diventano fonte di discriminazione e di ingiustizia ed il frutto di ideologie che servono se stesse” ha spiegato. Per fare un esempio, il cardinale ha citato il recente caso della legge che consente l’eutanasia dei minori in Belgio, legge che aprirebbe la porta all’eutanasia per gli handicappati. Ha aggiunto che questo include anche “i tentativi di riconoscere i responsabili di comportamenti omosessuali come gruppo specifico a cui accordare diritti umani cosa che va al di là della tutela che deve essere garantita a tutte le persone sotto la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.” Questo include pure i tentativi in corso per ridefinire il matrimonio per includere i partner dello stesso sesso, nonostante il fatto che il matrimonio è, per sua natura, tra un uomo e una donna per il loro amore reciproco e crescita della famiglia umana, come affermato nel diritto internazionale, ha aggiunto.