E’ stato arrestato l’assassino di Andreea Cristina Zamfir, la ragazza romena trovata morta lunedì scorso sotto il cavalcavia dell’autostrada A1 a Ugnano, alle porte di Firenze, dopo essere stata violentata e crocifissa a una sbarra di ferro. Il killer si chiama Riccardo Viti, idraulico fiorentino di 55 anni che ha già fatto le prime ammissioni sulla vicenda durante l’interrogatorio: “Sì, sì, l’ho fatto io, non pensavo che morisse, ho fatto una bischerata. Speravo la trovassero come le altre. Sono finito. Ormai non mi salva nessuno”, ha detto l’uomo riferendosi ad altre violenze avvenute negli anni scorsi di cui è ritenuto responsabile. Riccardo Viti risiede nei pressi del capoluogo toscano e i suoi vicini lo descrivono come una persona gentile ma anche “un po’ ruvido e strano, a volte infantile”. E’ diplomato in ragioneria, ma in assenza di un impiego ha deciso di iniziare a lavorare con il padre idraulico. E’ sposato con una donna dell’Est, impiegata in un’azienda di pulizie che ha un appalto con l’ospedale fiorentino di Careggi, e ha un figlio adolescente avuto da una relazione precedente. I polsi della vittima erano stati legati con del nastro adesivo in uso proprio presso l’azienda ospedaliera fiorentina in cui lavora la moglie, uno dei dettagli che ha permesso agli inquirenti di arrivare a lui. Nel tempo libero, fa sapere il Messaggero, l’assassino insegnava o faceva l’arbitro di karate.
Ancor prima di ammettere le sue colpe davanti agli inquirenti quello che è già stato soprannominato “la bestia” lo aveva fatto con la madre. Quando la polizia è venuto a prenderlo, l’anziana donna gli ha chiesto stupita se fosse lui “il mostro di Ugnano”: sì, sono stato io ha detto. A casa dell’uomo sono stati trovati il nastro adesivo dell’ospedale che usava per legare le vittime e due bastoni. L’uomo ha detto che sperava che anche con la donna morta finisse come le altre volte: sevizie, stupri, ma nessun morto. Invece: “Ho fatto una bischerata speravo la trovassero come le altre”. Non speravo morisse, ha aggiunto, ho fatto una c…ta.
Indagini velocissime hanno portato a pochi giorni di distanza dal ritrovamento di una donna uccisa alla periferia di Firenze all’arresto dell’assassino. Che ha confessato: è un idraulico di 55 anni che ha così commentato l’arresto: sono finito, non mi salva nessuno. Si sa anche il nome, Riccardo Viti. La donna morta, ritrovata in posizione quasi da crocifissa legata a una impalcatura, le braccia legate con nastro adesivo, era una prostituta romena di 26 anni, seviziata e uccisa. Non l’unica: diverse altre prostitute avevano subito la stessa sorte ma fortunatamente si erano salvate. E’ stato proprio il nastro adesivo, usato questa e le altre volte, a tradirlo: un nastro con il marchio dell’ospedale di Careggi dove lavora la compagna dell’uomo. Che ha confessato. Si chiude così una vicenda cominciata nel 2006 .