Un caso che avrebbe potuto fare, come si dice, legislatura, spingere cioè a un cambiamento delle leggi vigenti. E’ quello di una coppia regolarmente sposata, uomo e donna, in cui dopo qualche tempo uno dei due cambia sesso e diventa donna. In seguito alla richiesta di documenti, i due si sono visti arrivare l’annullamento del matrimonio proprio per via del cambio di sesso. Adesso infatti erano una coppia di donne, sempre regolarmente sposate, ma il loro comune di appartenenza non ha voluto riconoscere il matrimonio applicando la legge corrente in materia e ha notificato loro l’annullamento. I due hanno fatto ricorso aprendo una causa sulla quale adesso si è espressa la Corte costituzionale chiamata a dirimere il caso. L’avvocato di Stato Attilio Barbieri ha in sostanza detto che stante l’attuale diritto, non si riconosce altra unione matrimoniale se non quella tra uomo e donna e dunque le nozze della nuova coppia sono da considerarsi annullate. “Nel nostro ordinamento costituzionale il matrimonio è regolato dagli articoli 2 e 29 della Costituzione, che confermano il paradigma eterosessuale del matrimonio stesso” ha detto l’avvocato. Ha citato poi la legislatura internazionale, le norme sovranazionali ed europee spiegando che la Corte dei diritti dell’uomo riconosce un margine ai singoli stati che è legato anche al costume. In altri paesi, ha aggiunto, sono poi riconosciute le unioni civili che invece in Italia non esistono.