Il relitto della Costa Concordia non deve essere demolito, ma trasformato in un museo dell’ambiente permanente. A lanciare la proposta è Carlo Rienzi, presidente del Codacons, secondo cui la nave, per dimensioni e per quello che rappresenta, potrebbe ospitare un simile progetto e diventare “il simbolo dell’ambiente e della difesa dell’ambiente, dando posti di lavoro e determinando risparmi non indifferenti per Costa Crociere”. Un museo nazionale galleggiante, infatti, “attirerebbe migliaia di visitatori riabilitando l’immagine della Concordia, che avrebbe quindi una nuova funzione stavolta di carattere sociale e culturale”, ha aggiunto Rienzi. Nonostante l’appello del Codacons, sembra ormai certo che il relitto della Costa Concordia partirà il prossimo 21 luglio per il porto di Genova dove verrà definitivamente smantellato.
Mentre proseguono le operazioni di collegamento di cavi e catene agli ultimi quattro cassoni situati intorno al relitto della Costa Concordia, la Protezione Civile ha diffuso un comunicato in cui fa il punto della situazione sui lavori di oggi e dei prossimi giorni. Le attività, si legge, hanno avuto un leggero rallentamento perché durante la notte il vento forte ha imposto uno stop momentaneo ai lavori. Le operazioni sono poi riprese stamattina. Complessivamente, il relitto della Concordia all’Isola del Giglio ha guadagnato un’emersione media di tre metri: la prora si è alzata di circa due metri, mentre la poppa è emersa di quattro. L’emersione, fa sapere la Protezione Civile, aumenterà ulteriormente con le operazioni di abbassamento degli undici cassoni sul lato di dritta, previste subito dopo la sistemazione dei cavi e delle catene. Intanto, una volta giunto all’Isola del Giglio il secondo rimorchiatore, si sta completando la formazione del convoglio che accompagnerà il relitto fino al porto di Genova. In serata saranno disponibili i primi risultati del campionamento fatto dopo l’avvio delle operazioni di rigalleggiamento.
Le operazione di rigalleggiamento della Costa Concordia sono in fase di delicata esecuzione e Sky Tg 24 propone oggi, sui canali 100 e 500, un video che mostra le immagini all’interno della nave che lunedì inizierà il viaggio verso il porto di Genova.
Le operazioni di trasferimento della Costa Concordia verso il porto di Genova subiranno un ritardo di dodici ore. Lo ha fatto sapere il responsabile delle varie fasi, Nick Sloane, spiegando però che non si tratta di problemi tecnici: “Il collegamento delle catene ai cassoni sta richiedendo più tempo di quanto sperassimo – ha detto – ma stanotte dovremmo aver finito. E dunque giovedì dovremmo iniziare ad abbassare i cassoni al livello previsto dando così il via alla fase finale del rigalleggiamento. In realtà speravamo di iniziare questa notte, ma abbiamo un ritardo”. Anche l’ammiraglio Stefano Tortora, presente sul posto per seguire i lavori, ha assicurato che “le cose stanno andando bene. Si sta lavorando per portare in cassoni di dritta in posizione, anche se è un po’ complicato. L’obiettivo è finire giovedì e ricominciare con il galleggiamento vero e proprio, per riportarla a livello”. Lo spostamento del relitto avverrà dunque nei prossimi giorni, ma non prima di lunedì: “E’ una questione di opportunità rispetto all’Isola del Giglio, sabato e domenica sarebbe molto scomodo, c’è il cambio dei villeggianti – ha spiegato Tortora – Il fattore che non ancora è chiaro al cento per cento, e non può esserlo, è quello del tempo atmosferico. Sarà quello che alla fine il fattore che farà decidere, ma non credo che sia sabato”.
Proseguono le operazioni che permetteranno alla Costa Concordia di lasciare tra pochi giorni le acque dell’Isola del Giglio. La nave, naufragata il 13 gennaio del 2012, raggiungerà entro una settimana il porto di Genova dove verrà smantellata. La Protezione Civile ha fatto sapere che nella giornata di ieri, come previsto dal cronoprogramma, sono stati sistemati i cavi e le catene che devono collegare gli ultimi cinque cassoni allo scafo del relitto. È stato ultimato anche il collegamento di un cassone sul lato di dritta e durante la notte sono continuate le attività di tensionamento delle catene per collegare i quattro cassoni rimanenti. Oggi invece, mercoledì 16 luglio, è previsto l’abbassamento degli undici cassoni sul lato di diritta che così raggiungeranno una posizione simmetrica rispetto a quelli del lato sinistro. “Intorno al relitto della Concordia non abbiamo visto a occhio nudo forme di inquinamento”, ha detto in conferenza stampa l’ingegnere Franco Porcellacchia. “Abbiamo potuto fare una verifica del fondo della nave con i robot – ha aggiunto – e abbiamo visto che è integro, senza spaccature, che è in buone condizioni. E questo è molto buono per scongiurare eventuali fuoriuscite di liquidi”.
“Tutto procede secondo le aspettative, non ci sono intoppi particolari”. A dirlo è Franco Porcellacchia, il capo progetto tecnico per Costa Crociere che sta seguendo le operazioni di rigalleggiamento e posizionamento della Costa Concordia. “La prua -ha aggiunto – si è sollevata, perchè una delle attività è stata quella di collegare il cassone S3 alla nave, e questo si rivela con un innalzamento della prua e uno spostamento della nave, con una spinta verso sinistra”. Rispetto a questa mattina “sono state sistemate catene e cavi, che devono collegare gli ultimi quattro cassoni allo scafo: ora uno solo dei cinque cassoni è collegato. Tutto procede secondo le aspettative. Procediamo in questo modo con il collegamento delle ultime catene, fra stanotte e domani”. Nelle scorse ore è stato pubblicato su YouTube un video in time lapse delle operazioni di refloating.
Nella giornata di ieri la Costa Concordia è tornata a galleggiare e nei prossimi giorni inizierà il trasferimento verso il porto di Genova dove verrà definitivamente smantellata. Quando il relitto verrà spostato dalle acque dell’Isola del Giglio potrà iniziare anche la “ricerca in loco del disperso”, il cameriere indiano Russel Rebello. Si tratta dell’unico disperso delle trentadue persone che persero la vita la sera di quel 13 gennaio 2012. Come ha fatto sapere Francesco Curcio della Protezione Civile durante la recente conferenza stampa al Giglio, le attività di ricerca “continueranno a bordo, durante la fase di smantellamento della nave stessa” a Genova. E’ stato invece Franco Porcellacchia, responsabile del progetto di rimozione e raddrizzamento del relitto per conto di Costa Crociere, a comunicare che la nave dovrebbe lasciare l’Isola del Giglio già lunedì prossimo.
Tantissimi operai, anche specializzati, stanno consegnando i propri curricula a Genova nella speranza di poter partecipare alle operazioni di smantellamento della Costa Concordia. La nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012, tornata da poco a galleggiare di fronte all’Isola del Giglio, dovrebbe arrivare al porto di Voltri tra venerdì 25 e sabato 26 luglio, dove verrà definitivamente demolita. “La Costa Concordia non è la panacea per il rilancio del lavoro a Genova”, ha assicurato Emanuela Fracassi, assessore comunale alle Politiche Sociali, ma senza dubbio permetterà sia a Genova che a Piombino di “rientrare nel mercato delle demolizioni marine, fornendo garanzie sotto il profilo delle tutele ambientali e delle certificazioni di sicurezza”, come ha spiegato a ilfattoquotidiano.it il presidente dell’Autorità Portuale genovese, Luigi Merlo.
La Costa Concordia, la nave da crociera naufragata il 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio, è tornata a galleggiare. Al termine delle operazioni di ieri, fa sapere la Protezione Civile, il relitto ha assunto la posizione di stazionamento provvisoria e si stanno concludendo le operazioni di collegamento alle boe e tensionamento dei cavi pianificate per oggi. I lavori, confermano gli esperti, si sono svolti nel pieno rispetto del cronoprogramma. “La nave galleggia con le sue forze, e questo era tutt’altro che scontato. La Concordia si è staccata di un metro dal falso fondale sul quale appoggiava dal settembre scorso. Siamo estremamente soddisfatti”, ha commentato ieri il responsabile del progetto di rimozione della nave, Franco Porcellacchia. “Il programma – ha aggiunto – sta andando avanti come doveva, ora continueremo ad alleggerire i cassoni per alzare la nave di un ulteriore metro e successivamente la sposteremo con i rimorchiatori verso est”. Le operazioni svolte ieri hanno permesso alla nave di guadagnare una emersione media di circa due metri: la prua si è alzata di circa mezzo metro e la poppa è emersa di oltre tre metri. Oggi, invece, si procederà con il tensionamento delle ultime catene e con il collegamento dei quattro cassoni residui, che saranno poi con gli altri successivamente abbassati. Questa fase, si legge in un comunicato, dovrebbe esaurirsi in due giorni. Positivo anche il bilancio sul piano dell’impatto ambientale di questa prima giornata di refloating: l’Osservatorio di monitoraggio non ha infatti registrato alcuna torbidità delle acque né materiale flottante.