Gli hanno murato la porta dello studio con cemento e filo spinato. E’ successo al docente di scienze politiche Angelo Panebianco che già lo scorso gennaio era stato attaccato da alcuni appartenenti al collettivo Hobo che avevano gettato della vernice rossa sulla porta del suo studio. L’azione di oggi è stata rivendicata come azione per simboleggiare un muro, quello costruito in Palestina e i tanti muri, si legge in un comunicato, che seminano morte per proteggere i ricchi dai poveri. Sul muro costruito dagli attivisti la scritta Stop ai baroni della guerra. Motivazione del gesto un editoriale di Panebianco sul Corriere della sera in cui si criticava la politica del governo Renzi su tasse e immigrazione. Secondo gli attivisti l’editoriale proponeva una “selezione razziale dei lavoratori migranti”. “L’unica libertà che riconosciamo ai baroni alla Panebianco è di tacere. L’impunità per loro è finita” si legge nel comunicato del collettivo. Il rettore dell’università ha difeso il docente: “vittima di un attacco vigliacco, violento e delirante”, ha detto. Uguale difesa anche da parte del sindaco di Bologna.