Lo scrittore inglese Richard Dawkins, spesso in primo piano nelle sue battaglie a favore dell’ateismo e contro le religioni, non è nuovo a provocazioni e a suscitare controversie. L’ultima della serie è apparsa sulla sua pagina twitter nelle scorse ore: lo stupro è una cosa brutta, lo stupro compiuto da uno straniero con un coltello puntato è peggio. Una frase alquanto sibillina che in molti dei suoi circa 20mila follower non hanno gradito, invitandolo ad esempio a fare una classifica dei vari “gradi” di stupro. Lo scrittore ha prontamente aggiunto al suo post che “se pensate che sto sponsorizzando lo stupro, andatevene via e imparate a usare la testa”. A quel punto qualcuno gli ha risposto: vattene via tu e impara la compassione mentre un altro ha detto che non ha senso fare dei paragoni fra le cose cattive, ad esempio rubare questa o quella somma, rubare è sempre un atto di viltà. Tempo fa Dawkins aveva pubblicato un post analogo a proposito della pedofilia, sostenendo che la pedofilia “leggera” è brutta, ma la pedofilia violenta è peggio. Dawkins è tornato sull’argomento dicendo che stava solo facendo un esempio di sillogismo in cui le comparazioni non hanno a che fare con l’approvare a meno un argomento o meno. Tornando sulla discussione suscitata, Dawkins ha infine detto di aver imparato che su twitter la gente pensa “in termini assolutistici”.