Non ci sarà nessuna sanzione per chi pratica la fecondazione eterologa. Tuttavia senza una normativa nazionale la sicurezza dei pazienti è a rischio. Nei giorni scorsi il Governo ha rinviato la decisione sulla normativa al Parlamento e non si conoscono di conseguenza i tempi per l’approvazione. La sentenza della Corte costituzionale è comunque auto-applicativa, ciò non comporta sanzioni per chi la pratica, visto che nel nostro Paese è legale. Resta il fatto che non è disciplinata. “È necessaria una normativa che abbia valenza nazionale e assicuri un’applicazione omogenea in tutte le regioni”, dicono fonti del ministero. Un altro aspetto da non trascurare è che vanno recepite le normative europee e che è “l’Europa a chiederci il rispetto di certi requisiti minimi comuni in questo ambito”. Un punto in cui il ministro Lorenzin non reputa sufficienti le linee guida. Intanto l’unica regione che ha disciplinato la questione è la Toscana, che presto sarà seguita dalla Liguria (Serena Marotta).