Il dottore Kent Brantly e Nancy Writebol si sono salvati dal virus ebola. Entrambi sono stati trasferiti dalla Liberia all’inizio di questo mese in un aereo appositamente attrezzato, dotato di una tenda per l’isolamento e accompagnati da personale medico specializzato. Così hanno fatto ritorno in America. Come ha riferito la Cnn. “Oggi è un giorno miracoloso”, ha commentato Brantly. “Sono entusiasta di essere vivo, di stare bene e di ricongiungermi con la mia famiglia”. L’uomo, come ha annunciato l’ospedale, è stato dimesso giovedì. L’altra paziente, invece, ha deciso di non fare commenti in pubblico. “Essi non presentano alcun rischio per la salute pubblica”, ha sottolineato il dottor Bruce Ribner, direttore dell’Unità Malattie Infettive di Emory. Il virus si diffonde attraverso il contatto diretto con i fluidi corporei, come il sangue, il sudore e le feci. I sintomi includono febbre, dolori, diarrea e sanguinamento. Secondo l’organizzazione Mondiale della Sanità il virus potrebbe indugiare il seme del dottore per un massimo di tre mesi. Il virus non ha cura conosciuta, le infezioni possono essere mortali fino al 90 per cento dei casi. Quasi la metà dei pazienti che hanno contratto il virus e che ricevono le cure mediche stanno sopravvivendo in Liberia, Sierra Leone, Nigeria e la Guinea. Tuttavia l’arrivo dei due pazienti ha innescato un allarme in America, che ha trovato sfogo sui social media da parte di gente che teme il contagio. Gli esperti hanno respinto l’idea che il focolaio possa diffondersi in modo significativo nel paese. Intanto i casi di morte per ebola sono 1.350, come ha riferito l’Oms mercoledì. Aumentano i finanziamenti per la ricerca: 10,8 milioni di dollari sono stati finanziati. Un vaccino noto come VSV-EBOV è stato consegnato in Liberia la scorsa settimana. Mentre il Mapp Biopharmaceuticals, che produce ZMapp, ha inviato tutte le scorte del farmaco sperimentale all’estero per combattere l’epidemia.
Cresce la preoccupazione anche in Europa per il possibile diffondersi del virus dell’Ebola che da mesi colpisce l’Africa occidentale. Ecco allora che il nostro ministero della sanità ha deciso di diffondere un comunicato in cui vengono presentate le linee guida per far fronte all’emergenza. Seguendo le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità, si legge, l’Italia adotta i protocolli previsti nei confronti di una possibile introduzione del virus nel nostro paese. Tutti gli uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera e tutte le strutture del servizio sanitario nazionale sono state informate. Lo scorso 13 agosto era poi già stata inoltrata una circolare per eventuali indicazioni di casi sospetti. Il ministero rassicura che nonostante in Africa i numeri delle persone colpite sia ancora in aumento, l’impegno in Italia è stato rafforzato per impedire la diffusione del virus, “oltre che per assistere le popolazioni colpite, anche per mezzo della distribuzione di cibo e altri generi di prima necessità per ridurre al minimo i movimenti della popolazione nelle zone poste in quarantena”. Infine la rassicurazione che nessun caso sospetto è stato segnalato in Italia.