Già ridotto allo stato laicale in seguito a condanna canonica di primo grado per abusi sessuali sui minori, è stato arrestato ieri l’ex nunzio vaticano presso la Repubblica di Santo Domingo, Josef Wesolowski. Secondo quanto ha comunicato il responsabile stampa del Vaticano, padre Federico Lombardi, l’arresto è stato eseguito su volontà espressa dal Papa, “affinché un caso così grave e delicato venga affrontato senza ritardi, con il giusto e necessario rigore, con assunzione piena di responsabilità da parte delle istituzioni che fanno capo alla Santa Sede”. Al momento si trova agli arresti domiciliari presso la sua abitazione nel Vaticano e non dovrebbe andare in carcere per motivi di salute. Polacco di nascita, Josef Wesolowski, è accusato di reati di pedofilia quando era nunzio presso la Repubblica Domenicana nel periodo che va dal 2008 al 2013. Sempre secondo le accuse, pagava minori adescati sulle spiagge per avere rapporti sessuali con loro. Diversi i testimoni che lo accusano, tra cui un ex diacono che ha denunciato di essere stato pagato dall’alto prelato per trovargli i giovani. Josef Wesolowski sarebbe indagato anche in Polonia sempre per le stesse accuse ma il Vaticano aveva rifiutato l’estradizione in quanto cittadino vaticano con immunità diplomatica. Lo scorso 26 giugno dopo processo da parte della Congregazione per la dottrina delle afide, l’ex nunzio è stato ridotto allo stato laicale, ma lui ha fatto appello. La risposta del tribunale è attesa nelle prossime settimane, ma l’arresto eseguito su richiesta del Papa sembra chiudere il caso.