Dopo aver dato il via libera alla trascrizione sui registri dello stato civile dei matrimoni gay contratti all’estero, il comune di Bologna prosegue la sua “battaglia” per il riconoscimento delle coppie di fatto. La giunta ha approvato ieri le integrazioni al regolamento di polizia mortuaria attraverso le quali “si allargano ai conviventi, cioè a persone legate al defunto da soli vincoli affettivi, alcuni diritti e facoltà già riconosciuti al coniuge, a parenti o affini”. In particolare, le modifiche ed integrazioni riguardano la possibilità di tumulare il convivente nel cimitero, anche se non residente a Bologna e senza differenze tra gay o eterosessuali. Il sindaco Virginio Merola aveva annunciato il provvedimento già nei mesi scorsi: “Capisco che il tema magari non è molto allegro – aveva detto un paio di mesi fa il primo cittadino bolognese – ma basta cambiare il regolamento di polizia mortuaria per permettere a una persona, gay ma anche che ha solo una relazione affettiva, di poter essere tumulato insieme al partner”. E ancora, verrà prevista la possibilità per il convivente “di esprimere la volontà del defunto in merito alla cremazione, alla dispersione e all’affidamento ceneri. Nel regolamento oltre alla definizione di congiunti viene aggiunta quella di convivente, cioè la persona inserita nello stato di famiglia del defunto al momento del decesso, in ragione dell’esistenza dei soli vincoli affettivi e, quindi, non legata al defunto da vincoli di matrimonio, parentela, affinità, adozione, tutela”. Il convivente potrà infine “autorizzare operazioni di diseppellimento, avrà il pieno godimento del diritto d’uso della concessione cimiteriale, potrà subentrare nella titolarità della concessione e rinunciare alla stessa”.