Singolare il racconto, quasi un aneddoto quello di un vescovo al Sinodo della Famiglia in corso a Roma in questi giorni, che ha raccontato un episodio al Papa significativo sulla questione della comunione ai divorziati, risposati: davanti all’assemblea plenaria del sinodo, racconta un presule di una volta in cui, durante la cerimonia per la prima comunione, un bambino ricevette l’ostia ma la spezzo per darne un pezzetto anche ai genitori risposati. Il singolare racconto viene riferito da don Manuel Dorantesed, collaboratore per la lingua spagnola di padre Federico Lombardi, capo della Sala Stampa Vaticana. Un esempio, anche magari forzato nella sua rivelazione (di fatto non viene fatto il nome del Vescovo, forse perché doveva rimanere secretato, ma non ci sono regole particolari in questo sinodo e si colgono giorno dopo giorno) che però fa intuire il clima all’interno dell’aula, che in parte si è commossa dopo questo racconto sul bambino. Dopo i primi dieci giorni, il Sinodo ora è sulla terza parte della Instrumentum Laboris, relazione iniziale di Papa Francesco, dove per l’appunto si parla della questione forse più delicata, ovvero quella sulle ferite della famiglia. Il tema dei risposati è difatti uno dei cardini delle discussioni, non tanto sinodali perché non le conosciamo realmente, ma nell’intero panorama pubblico anche cattolico che richiede a gran voce “riforme” da questo punto di vista. Viene riferito ancora, racconta Repubblica, come all’interno dell’assemblea con vescovi e pontefice si sia detto che non si tratta di cambiare la dottrina cattolica ma l’atteggiamento di ognuno: alla sala stampa, l’arcivescovo di Poznan Stanislaw Gadecki ha detto che «abbiamo parlato del processo della nullità e di tutte le forme in cui un divorziato può comunque partecipare alla vita ecclesiale». Da ultimo, anche se non confermato da alcuna voce ufficiale, ci sarebbe stata anche questa afffemzione all’interno del Sinodo che dice: «nella Chiesa non siamo ufficiali di immigrazione che devono controllare perennemente l’integrità di chi s’avvicina». Nel dubbio, l’importante sarà poi vedere cosa verrà deciso a livello comunitario della grande assemblea vescovile mondiale che sulla famiglia farà come su altri campi, muoversi con delicatezza e nello stesso tempo con il costante riferimento alla dottrina di Cristo.