Una coppia emiliana ha ricevuto un avviso di garanzia: tre anni di carcere e una multa fino a un milione di euro per aver avuto un figlio grazie alla maternità surrogata, cioè con l’utero in affitto. I due si sono recati in Russia per avere il figlio che desideravano, in quanto in Italia per legge non è possibile ricorrere alla maternità surrogata (la donna tra l’altro è di origini russe) come fanno migliaia di italiani. La legge italiana parla chiaro, anche se il bambino è nato grazie al seme paterno, ma dalle viscere di una donna pagata per metterlo al mondo: l’articolo 40 della legge in questione non lo permette. L’avvocato difensore della coppia spiega che quell’articolo era stato inserito nella legge per fermare medici affaristi, non per colpire aspiranti genitori. Le sanzioni cioè vanno applicate a chi commercializza e organizza la maternità surrogata, non agli aspiranti genitori.